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Comunicato stampa - Roma, 15 lug.“Secondo i dati censiti dall’Ufficio Attività Ispettiva e di Controllo del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) alle ore 14.00 di oggi sono 1.448 il positivi al Covid-19 nelle carceri italiane; 730 i detenuti e 718 gli operatori, con i primi che sorpassano i secondi nel triste primato”.

         Lo riferisce Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.

         “Come ormai abbiamo nostro malgrado ben imparato, l’andamento della pandemia da SARS-CoV-2 in carcere segue la curva del Paese con alcuni giorni di ritardo, per cui questa sembrerebbe la fase di massimo incremento. Purtroppo, nei penitenziari persistono problematiche ancestrali che sono aggiuntive rispetto a quelle della popolazione libera. Luoghi chiusi per antonomasia, di promiscuità, sovraffollati e nei quali, dunque, gli assembramenti sono istituzionalizzati, spesso insalubri se non fatiscenti e dove la sanità è tutt’altro che efficiente. Tutto questo non è certamente alleviato dalla circostanza che il DAP abbia di fatto rifiutato l’aggiornamento del protocollo di sicurezza sanitaria anticontagio, risalente all’ottobre del 2020 e ormai superato dalle evidenze scientifiche”, aggiunge il Segretario della UILPA PP.

         “Lungi da noi voler fare inutile allarmismo, nonostante alcuni importanti focolai (83 detenuti positivi a Santa Maria Capua Vetere, 44 a Napoli Poggioreale e 40 ad Augusta; 40 operatori a Napoli Secondigliano, 40 a Palermo Pagliarelli e 30 a Napoli Poggioreale), pensiamo che la situazione pandemica sia ancora del tutto gestibile. Nondimeno, osserviamo che nulla di tangibile si sta realizzando per affrontare la moltitudine di gravissimi problemi che attanagliano da troppo tempo le carceri e che nel marzo del 2020 ha prodotto, oltre alla quotidiana sofferenza, rivolte, violenza e morte. A ben oltre 100 giorni dall’insediamento del nuovo Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Carlo Renoldi, abbiamo sentito solo alcuni ‘faremo’, ma non abbiamo visto alcun ‘fatto’. Noi continuiamo a dire che queste settimane sarebbero essenziali per l’adozione di provvedimenti utili ad affrontare un autunno che, pure sul versante del contagio, non promette nulla di buono e che potrebbe innestarsi su tensioni sociali di più vasta natura. Come purtroppo già accaduto, però, abbiamo la sensazione di essere quasi gli unici a leggere gli eventi in anticipo e a preoccuparci consequenzialmente”, conclude De Fazio.

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