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Comunicato stampa dell’11 giugno 2025 - Carceri: soddisfatti da Capo DAP, ma servono investimenti e riforme

Roma, 11 Giu.  – “Nell’ambito degli appuntamenti di presentazione, in tarda mattinata abbiamo incontrato il neo Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Stefano Carmine de Michele, da poco insediatosi al vertice delle carceri e del Corpo di polizia penitenziaria, dopo le dimissioni di Giovanni Russo e gli oltre cinque mesi di reggenza di Lina di Domenico. L’occasione è stata propizia per un primissimo e molto cordiale scambio di vedute”.

Lo riferisce Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.

“Oltre a formulare gli auguri di buon lavoro, abbiamo ribadito al presidente de Michele che le carceri versano in una crisi senza precedenti e che, anche a dispetto di narrazioni di segno diverso, il sistema va sempre più degradandosi. Sovraffollamento detentivo, voragini negli organici del personale, specie della Polizia penitenziaria, strutture e luoghi di lavoro fatiscenti e insalubri, deficienze infrastrutturali, logistiche e organizzative, carenze sanitarie, scelte organizzative poco efficaci, quando non del tutto sbagliate, carenze formative, pecche gestionali e molto altro ancora hanno bisogno non tanto di un cambio di passo, ma di una vera e propria inversione di rotta che deve essere perseguita in primis dalla politica. Poco potrà realizzare chi si trova al comando della nave senza i necessari investimenti e le appropriate scelte dell’armatore”, spiega il Segretario della UILPA PP.

Al Capo DAP abbiamo anche detto di aver apprezzato l’intento, manifestato nel saluto ai dipendenti durante la cerimonia d’insediamento, di far rispettare le regole, ‘dalla Costituzione alle circolari’, avvertendolo però che abbiamo il forte sospetto che se s’indagasse a fondo si potrebbe scoprire che al DAP di regolare c’è ben poco (forse neppure le poltrone sulle quali eravamo seduti!), a partire dalle assegnazioni di agenti di Polizia penitenziaria, sempre più sguarniti nelle carceri, in uffici ministeriali ed extrapenitenziari e per le quali si prepara l’ennesima sanatoria, in barba a tutti gli altri. Abbiamo dunque auspicato che venga fermato il dirottamento delle donne e degli uomini del Corpo ad altri servizi, per tentare di dare respiro a quelli impegnati a perseguire ordine e umanità nelle carceri con turnazioni di servizio che raggiungono le 26 ore continuative e finanche 200 detenuti da sorvegliare. Così come abbiamo ribadito che, al di là della conclamata necessità di deflazionare la densità detentiva, da subito si può tendere all’omogenizzazione del sovraffollamento (in alcuni istituti vi sono punte di oltre il 200 per cento, a fronte di una media di circa il 134 per cento), evidenziando che, paradossalmente, i posti detentivi sono vincolanti per il personale, ma non lo sono per i detenuti andando così a innescare un cortocircuito. Il presidente de Michele ha dimostrato, oltre ad a un’apprezzata capacità d’ascolto, una già notevole visione d’insieme, manifestando interessamento a volontà di occuparsi compiutamente delle questioni affrontate. Noi continueremo a essere vigili e se necessario anche pungenti, ma sempre leali e propositivi”, conclude De Fazio.

incontro_presentazione_capo_dap1.pdf

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