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Evasione da Firenze Sollicciano

Un evento annunciato che purtroppo rischia di non rimanere isolato (pdf)

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FIRENZE (20 febbraio 2017) – troppo frequenti le evasioni in Italia, troppo facile scappare e a farlo sono quasi sempre cittadini stranieri, un dato questo che deve far riflettere.

“Se ad evadere sono quasi sempre cittadini stranieri questa è la dimostrazione che il carcere così come concepito va bene per gli Italiani, ma non per gli stranieri – a sostenerlo è Angelo Urso segretario generale della UIL PA Polizia Penitenziaria – perché il sistema basato sulla premialità ha i suoi effetti sui primi in quanto possono accedere alle misure alternative, ma non sui secondi che evidentemente non avendo analoghe prospettive non esitano appunto ad approfittare delle falle che il sistema presenta”.

Al momento le modalità dell’evasione e le eventuali responsabilità sono tutte da chiarire, stando alle prime indiscrezioni pare che i tre, ubicati in un reparto a “custodia aperta” hanno approfittato della loro libertà di movimento all’interno della sezione per aprire una porta in fondo al corridoio, dalla quale hanno poi avuto accesso alle scale dei passeggi e da lì hanno sfondato due finestroni dai quali si sono poi calati con il più classico dei metodi, vale a dire utilizzando le lenzuola. Da lì in poi tutto è stato facile in quanto il muro di cinta era crollato e non c’erano presidi fissi di Polizia Penitenziaria.

“A Firenze è da tempo che la UIL denuncia la precarietà della struttura e l’assenza dei necessari interventi di manutenzione – aggiunge Urso – sarebbe anche sin troppo facile adesso dire: noi l’avevamo detto! Non è questo che ci interessa ma piuttosto puntare il dito contro chi continua a depauperare gli organici di Polizia Penitenziaria all’interno delle carceri”.

Se all’interno delle carceri negli ultimi tre anni le aggressioni, i reati, gli atti vandalici, le infrazioni disciplinari sono triplicate e se le evasioni sono così frequenti qualcuno dovrebbe pure fare qualcosa per tamponare questa situazione.

“Il problema – chiosa Angelo Urso – è che siamo usciti da un dichiarato Stato di Emergenza senza che il Governo abbia sentito il bisogno di adottare misure straordinarie; gli organici sono oggi ridotti a circa 38.000 unità (45.000 circa quelle previste), all’interno delle carceri sono stati ridotti di ulteriori 500 unità da destinare all’esecuzione penale esterna pur senza avere un quadro normativo che consenta ai baschi azzurri il controllo delle misure alternative alla detenzione, presso i palazzi del potere, nonostante le sollecitazioni del Ministro, lavorano ancora circa 1000 unità in più di quelle previste (1.179).”

La riforma della Pubblica Amministrazione, la c.d. legge Madia, avrà ulteriori effetti negativi sul sistema carcerario italiano perché ancora una volta i provvedimenti del Governo sono indistinti e generalizzati ma le situazioni non sono tutte uguali.

“Se i decreti attuativi – conclude il leader della UIL – non hanno toccato che marginalmente la Polizia penitenziaria una ragione ci sarà. A parte la soppressione del servizio navale, infatti, niente altro ci ha riguardato, questa è la dimostrazione che mentre per le altre Forze di Polizia razionalizzare ha significato la ridistribuzione delle specializzazioni e la diminuzione dei presidi sul territorio, tanto da far dire in qualche caso che meno presidi equivalgono a meno sicurezza per i cittadini, per noi è l’esatto contrario perché ci ridurranno l’organico di quasi 5.000 unità ma nel frattempo continuano ad aumentare i posti letto, ad aprirsi nuovi istituti, nuovi padiglioni e nuove sezioni. Altro che razionalizzazione! Il sistema presenta crepe preoccupanti e certo non aiuta una gestione del DAP autoreferenziale, poco attenta alle esigenze della prima linea”.


(ANSA) - ROMA, 20 FEB - "L'evasione avvenuta a Sollicciano, unita all'incremento di situazioni critiche come risse e suicidi, è la spia che la situazione nelle carceri è sempre più difficile". Lo afferma il segretario generale della Uilpa Penitenziaria, Angelo Urso, che punta il dito contro la carenza di agenti. "Cinquecento unità - afferma - sono state trasferite all'Uepe, l'ufficio per l'esecuzione penale esterna che dipende dalla giustizia minorile. Il sottoorganico è di circa 7mila unità. E gli agenti impegnati in uffici e ministeri sono 2mila quando dovrebbero essere 1179", afferma Urso. "Recentemente - continua poi - sono stati accorpati dei provveditorati regionali ma il personale è rimasto dov'era: in sostanza è stato soppresso solo il provveditore e non il provveditorato", aggiunge Urso, che sottolinea come anche "la razionalizzazione dettata dalla legge Madia, forse utile per altri corpi, ha impatto negativo nel settore penitenziario". (ANSA). BOS                        
ANSA/ Carceri: evasione da Solliciano, fuggono tre romeni

Scavalcano muro di cinta, reclusi per furti e spaccate

20 Febbraio , 22 : 34 (ANSA) - FIRENZE, 20 FEB - Tre romeni sono evasi stasera dal carcere fiorentino di Sollicciano, scavalcando il muro di cinta. I tre sarebbero componenti di un'organizzazione specializzata in furti e spaccate, smantellata dai carabinieri tra Firenze e Lucca nei primi giorni di febbraio. L'evasione sarebbe avvenuta intorno alle 19: i reclusi avrebbero praticato un buco nella cella della prima sezione calandosi poi con un lenzuolo nel cortile dell'ora d'aria e da qui avrebbero scavalcato il muro di cinta. E' probabile che ci fosse qualcuno ad attenderli e che si siano quindi allontanati in auto. Ad accorgersi che i tre non erano più nella loro cella sarebbero stati gli agenti durante il controllo, probabilmente circa mezzora dopo la fuga. Subito sono scattate le ricerche svolte anche con i cani molecolari del nucleo cinofili dei carabinieri di Firenze. Il muro di cinta "non è sorvegliato perché è stato chiuso in quanto - spiega Donato Capece del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria - pericolante, è venuto giù tutto il parapetto del muro e non è stato fatto niente per ristrutturarlo e metterlo in sicurezza". "Anche in gennaio - evidenzia - avevamo fatto una nota segnalando il pericolo che ci poteva essere. In quella zona anche la pattuglia automontata non ci può andare perché l'area è chiusa". "L'inagibilità del muro di cinta era stata già denunciata da un anno e mezzo e l'amministrazione penitenziaria, oltre a fare sopralluoghi, non ha provveduto a porre in essere soluzioni al problema denunciato", afferma in una nota anche Giuseppe Proietti Consalvi, vice segretario generale dell'Osapp, Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria. "L'evasione avvenuta a Sollicciano, unita all'incremento di situazioni critiche come risse e suicidi, è la spia che la situazione nelle carceri è sempre più difficile", afferma il segretario generale della Uilpa penitenziaria, Angelo Urso, che punta il dito contro la carenza di agenti. I tre evasi, ora ricercati attivamente dalle forze dell'ordine, avrebbero fatto parte di una banda di 25 persone tutte romene, specializzate in azioni fulminee, in media un minuto e mezzo a colpo, per fare razzia preferibilmente di gioielli, cellulari, tablet, auto di grossa cilindrata. Ciocan Danut Costel, Bordeiano Costel e Doncin Constantin Catalin i loro nomi.(ANSA). PUC-MU 

                    

Evasi Sollicciano: Urso (Uilpa), stop a taglio agenti

21 Febbraio , 08 : 21 (ANSA) - ROMA, 21 FEB - "A Firenze da tempo la Uil denuncia la precarietà della struttura e l'assenza dei necessari interventi di manutenzione. Sarebbe sin troppo facile adesso dire: noi l'avevamo detto! Non è questo che ci interessa ma piuttosto puntare il dito contro chi continua a depauperare gli organici di Polizia Penitenziaria delle carceri". Lo afferma il segretario generale della Uilpa Penitenziaria, Angelo Urso, in merito alla triplice evasione dal carcere di Sollicciano avvenuta ieri sera. "Se nelle carceri negli ultimi tre anni aggressioni, reati, atti vandalici, infrazioni disciplinari sono triplicate - afferma - e se le evasioni sono così frequenti, qualcuno dovrebbe tamponare questa situazione. Il problema è che siamo usciti da un dichiarato stato di emergenza senza che il governo abbia sentito il bisogno di adottare misure straordinarie; gli organici sono ridotti a circa 38.000 unità (45.000 circa quelle previste); nelle carceri sono stati ridotti di ulteriori 500 unità da destinare all'esecuzione penale esterna pur senza avere un quadro normativo che consenta ai baschi azzurri il controllo delle misure alternative alla detenzione; presso i palazzi del potere, nonostante le sollecitazioni del Ministro, lavorano ancora circa 1000 unità in più di quelle previste (1.179).” Secondo Urso, anche "la riforma della Pubblica Amministrazione, la c.d. legge Madia, avrà ulteriori effetti negativi. Mentre per le altre Forze di Polizia razionalizzare ha significato ridistribuzione delle specializzazioni e diminuzione dei presidi sul territorio, tanto da far dire in qualche caso che meno presidi equivalgono a meno sicurezza per i cittadini, a noi ridurranno l'organico di quasi 5.000 unità, ma nel frattempo continuano ad aumentare i posti letto, ad aprirsi nuovi istituti, nuovi padiglioni e nuove sezioni. Altro che razionalizzazione! Il sistema presenta crepe preoccupanti e certo non aiuta una gestione del Dipartimento amministrazione penitenziaria autoreferenziale e poco attenta alle esigenze della prima linea".(ANSA). BOS

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