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Nota n°8267 dell'1.6.16   -  Già con note n. 8132 del 3 dicembre 2015, n. 8233 del 15 aprile 2016 e n. 8252 del 6 maggio 2016, questa Organizzazione Sindacale ha segnalato una serie di evidenti incongruenze, irregolarità e percepibili illegittimità che si registrano, al centro come in periferia, nelle gestione dei Funzionari dei ruoli direttivi del Corpo di polizia penitenziaria.
Con la precitata corrispondenza, seppur nella sinteticità imposta dallo strumento comunicativo, sono state altresì evidenziate le ripercussioni sul compiuto assolvimento del mandato istituzionale che ne derivano a tutti livelli, con tangibili conseguenze anche sull’efficace perseguimento del buon andamento amministrativo.
Con la missiva del 6 maggio u.s., peraltro, per essere più espliciti, sono stati riportati alcuni esempi e, non a caso, è stato rappresentato quanto stava accadendo in Triveneto.
Proprio da quest’ultima circoscrizione la competente Segreteria Regionale della UILPA Polizia Penitenziaria con nota n. 224/2016 del 29 u.s. ha segnalato un’ulteriore sequenza di criticità connesse alla medesima tematica. Segno evidente che la corrispondenza in premessa non solo non è stata degnata di alcun riscontro, ma non ha sortito neppure alcun apprezzabile effetto, evidentemente “scontrandosi” o, forse meglio, “disperdendosi” nell’indifferenza delle SS.LL.
Per di più, con la nota della Segreteria Regionale del Triveneto è stata evidenziata, e stigmatizzata, anche una singolare scelta operata nella contrattazione decentrata relativa al FESI 2015, dove nell’ambito dei “compiti od incarichi che comportino disagi o particolari responsabilità” sono sati individuati i Capi settore degli Uffici del PRAP (ove operano pure Funzionari), ma non i Comandanti del reparto degli istituti penitenziari e i Coordinatori dei nuclei traduzioni e piantonamenti.
Pur avendo a mente l’autonomia e la titolarità della funzione negoziale decentrata (la cui interpretazione creativa sperimentata negli anni ha indotto questa Segreteria a chiederne il superamento), non si può negare che ciò rappresenti comunque una disincentivazione ad assumere incarichi di pregnante responsabilità e, più in generale, un problema su cui riflettere attentamente.
Nell’allegare in copia tutta la corrispondenza citata, si sollecitano pertanto alle SS.LL. gli interventi di rispettiva competenza in relazione a quanto segnalato significando che in mancanza di pragmatici riscontri non ci si potrà esimere dall’intraprendere ulteriori e più incisive iniziative.
Molti cordiali saluti,   F.to Il Segretario Generale Angelo URSO

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