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Oggetto: Relazioni sindacali e problematiche varie a livello territoriale.

Già a decorrere dal mese di giugno 2016 questa Segreteria aveva sollecitato i Vertici del DAP affinché venisse convocata una riunione con le Organizzazioni Sindacali con l’obiettivo di esaminare una serie di conflitti, in parte attinenti alla gestione delle relazioni e in parte riguardanti le difficoltà correlate all’inadeguatezza delle risorse umane, che si stavano ingenerando a livello territoriale. Purtroppo, sebbene la riunione invocata sia stata più volte fissata, con singolare puntualità è stata ripetutamente rinviata sino a cancellarne la calendarizzazione. Tuttavia, le problematiche che avevano indotto la UILPA Polizia Penitenziaria a chiederne la fissazione continuano a dilagare con preoccupante frequenza, tanto che si registrano pressoché su tutto il territorio nazionale sempre più pregnanti disarmonie principalmente legate alla violazione delle procedure e al sottodimensionamento degli organici. Ciò sta determinando anche l’inasprirsi dei conflitti talvolta con l’indizione di manifestazioni, sit-in, astensioni dalla mensa e altre forme di protesta. Così si hanno tensioni nel Lazio, a Siracusa, ad Alessandria, ad Asti e più in generale nel PRAP di Piemonte/Liguria/Valle d’Aosta, in diverse sedi dell’Emilia Romagna e del Triveneto, difficoltà si registrano in Toscana/Umbria, Puglia/Basilicata, Lombardia e Sardegna. In Calabria, ancora priva di un Provveditore titolare, addirittura con tracotante disinvoltura si persevera nella violazione delle più elementari regole anche di terzietà e trasparenza e si mobilitano operatori dagli istituti penitenziari a sedi extramoenia senza l’esperimento di alcuna procedura. I “fenomeni” e le tensioni cui si è fatto sopra cenno solo a scopo esemplificativo e senza nessuna velleità di poter descrivere la reale situazione complessiva, se non affrontati, gestiti e possibilmente avviati a soluzione in tempi celeri e in maniera efficace rischiano anche di degenerare con aggravio di difficoltà e determinazione di fratture di più difficile ricomposizione. È di tutta evidenza, peraltro, che la fase riorganizzativa in atto e la pur urgente necessità di rimodulazione degli organici e definizione di quelli delle sedi extramoenia, che qui si sollecitano, non possono arrecare soluzione di continuità alle gestione dei processi e, soprattutto, non possono dar luogo agli “anti-processi” neo-restaurativi che non di rado si osservano in periferia. Si invita pertanto la S.V. a convocare con cortese urgenza le Organizzazioni Sindacali rappresentative degli operatori di Polizia penitenziaria al fine di procedere ad una disamina congiunta delle problematiche in parola che favorisca, auspicabilmente, l’individuazione di soluzioni operative e percorsi condivisi di riavvicinamento delle distanze. Nell’attesa, molti cordiali saluti. f.to: Angelo Urso - Il Segretario Generale. 

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