Gestione provvedimenti di mobilità dei funzionari e direttivi del Corpo di Polizia penitenziaria - Facciamo seguito alla nota del 14/4/2017 (n.0129976) dell’URS per rilevare, ancora una volta, quanto sia inutile l’attività svolta dal predetto ufficio, almeno in materia di “relazioni”.  Non ci stancheremo mai, infatti, di rimarcare quanto sia superfluo e quanto spreco di risorse pubbliche genera un ufficio sindacale che si caratterizza per la sua burocratizzazione, nella più bieca accezione del termine. 

Scriviamo una nota il 7/2/2017 (n.8428) nel corpo della quale lamentiamo pratiche poco trasparenti e finanche illegittime adottate dal DAP nella gestione dei funzionari (ma vale per qualunque ruolo), nonché una serie di provvedimenti incoerenti adottati dal PRAP del Triveneto anche oltre le proprie competenze; rileviamo anche la forte “censura” realizzata in materia dalla giustizia amministrativa (TAR Campania, sent. 532 del 10/1/2017); offriamo la disponibilità a considerare una revisione del PCD che disciplina la mobilità in questione e cosa riceviamo come risposta? Dapprima una lettera del 28/2/2017 (n.0071730) con la quale l’ufficio IV –relazioni sindacali- della DGPR scrive all’ufficio II della stessa direzione generale per trasmettere “la nota indicata in oggetto per le valutazioni e con preghiera di informazioni” e successivamente la nota del 14/04/2017 (n.0129976) con la quale ci viene comunicato che il predetto ufficio “al fine di sanare nell’ambito nazionale le vacanze di taluni (sottolineo taluni) incarichi ……. ha avviato la relativa procedura di mobilità volontaria….”

Incredibile! Non sappiamo se sorridere o arrabbiarci per la evidente presa in giro perché, ovviamente, che il 27/2/2017 è stato bandito l’interpello nazionale lo sapevamo già, tant’è che anche in quella circostanza abbiamo lamentato il fatto che, appunto, i posti messi a concorso sono “taluni” e non tutti i posti di funzione, compresi quelli nelle sedi extra moenia.

Altro che razionalizzazione ed efficientamento della pubblica amministrazione quando ci vogliono due mesi e mezzo per rispondere il nulla rispetto ad una lettera che poneva importanti questioni afferenti la gestione, equa e trasparente, di uomini e donne che lavorano per l’amministrazione.

Partecipazione e valorizzazione delle persone e del merito, per questa amministrazione, sembrano concetti astratti mortificati da un agire insensibile che affronta la nuova realtà con vecchi schemi mentali. Non è così che si sviluppa il capitale umano a disposizione, non è così che si aumentano le capacità relazionali dei propri collaboratori e non è così che si favorisce la responsabilità individuale di ognuno.

Noi riteniamo, invece, che questa amministrazione abbia la necessità di reinventarsi, di creare qualcosa di nuovo, di sviluppare una metamorfosi. Se non vogliamo rimanere attorcigliati, visti i tagli e le ristrettezze che il sistema registra, bisogna sentire il dovere di svecchiare l’organizzazione dell’amministrazione e le prassi che questa adotta.

A noi non servono persone normali portate a fare cose normali, di quelle è pieno il mondo, ma piuttosto un sistema pieno di persone normali che vogliono fare cose eccezionali.

Abbiamo il dovere di costruire un ambiente dentro il quale le persone si sentano valutate adeguatamente e trattate in maniera equa e trasparente, dove i doveri siano chiari e i diritti non siano trasformati in concessioni, dove le risposte siano compiute e nel merito delle questioni poste e non burocratiche ed elusive.

Piuttosto che avere un ufficio relazioni sindacali del genere meglio eliminarlo, almeno recuperiamo uomini e donne in mansioni e funzioni più soddisfacenti anche per loro stessi.

Nell’attesa di ricevere un riscontro preciso nel merito delle questioni poste si coglie l’occasione per porgere distinti saluti.

Angelo Urso
Segretario Generale UILPA Polizia Penitenziaria

Nota 8490