Nota n. 9724 - Com’è noto, il Protocollo Quadro per la Prevenzione e la Sicurezza nei luoghi di lavoro in ordine all’emergenza sanitaria da Covid-19 sottoscritto fra DAP, DGMC e Organizzazioni Sindacali rappresentative degli operatori del Corpo di polizia penitenziaria prevede fra l’altro che “Tutte le articolazioni centrali e regionali dovranno comunicare sistematicamente alle organizzazioni sindacali, in forma anonima, il numero del personale e dei detenuti risultati positivi”.  Tali comunicazioni da parte del centrale DAP vengono elargite, si dà atto, già da prima della formale sottoscrizione del Protocollo in parola, anche a seguito di intese verbali raggiunte nel corso e a margine di riunioni.  Tuttavia – pure al di là di qualche ritardo –, si ha la netta sensazione che i dati forniti risultino incompleti e comunque tali, a volte, da suscitare più dubbi di quanti ne dipanino.  È di tautologica evidenza, infatti, che dati anonimi risultino utili, sia per la doverosa informazione al personale dipendente sia per consentire analisi, approfondimenti e studi di natura scientifica, sull’imprescindibile presupposto che siano completi e attendibili.  Al contrario, qualora fossero parziali e fallaci rischierebbero di rivelarsi fuorvianti e finirebbero per indurre in errore sia coloro che si cimentassero in analisi scientifiche sia gli stessi operatori.    A mero titolo esemplificativo, si richiama la presunta positività al Covid-19 di alcuni detenuti (da quattro a sei, in particolare del circuito di cui all’art. 41-bis o.p.) presso la Casa di Reclusione di Milano Opera e di cui danno conto molti organi d’informazione, sulla scorta, sembrerebbe, di notizie diffuse dai rispettivi avvocati difensori, e che da settimane non vengono indicati nei report trasmessi alle Organizzazioni Sindacali.          Peraltro, tale probabile incongruenza è stata ripetutamente sollevata da chi scrive a margine di riunioni tenute anche con la S.V., ma è ancora priva di qualsivoglia risposta.

            Va da sé che un pur possibile errore, non potrebbe essere più ritenuto tale se ripetuto anche successivamente a specifiche e dirette segnalazioni.

            Per quanto accennato, si chiede di voler confermare o meno, con cortese urgenza:

  • Che non vi sia e che non vi sia stato neanche nelle settimane passate alcun detenuto positivo al Covid-19 presso la Casa di Reclusione di Milano Opera;
  • Che i dati forniti con i report compilati a cura dell’Ufficio Attività Ispettiva e di Controllo dell’Ufficio del Capo del Dipartimento siano completi.

 Nell’attesa di un cortese cenno di riscontro, anche in aderenza alle previsioni del Protocollo Quadro più volte richiamato, molti cordiali saluti.