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Di seguito Ultim'Ora sull'incontro odierno al DAP:

Nel tardo pomeriggio di oggi si è tenuta al DAP la riunione vertente sullo schema di DM di determinazione della rilevanza degli Uffici Dirigenziali (come da convocazione e informativa del 29 u.s. disponibile online).

L’emanando DM, dovrà disciplinare, appunto, il livello di rilevanza degli Uffici Dirigenziali territoriali e centrali per come previsto dal D.Lgs. 63/2006 (promulgato a norma della c.d. “legge Meduri”) e sulla scorta del nuovo Regolamento di organizzazione del Ministero della Giustizia nonché del conseguente decreto ministeriale del 2 marzo 2016.

La riunione è stata presieduta dal D.G. del Personale e delle Risorse (Buffa) coadiuvato da altri Dirigenti (Conte, Cimini) e funzionari dell’Amministrazione.
La delegazione della UILPA Polizia Penitenziaria (la riunione con le OO.SS. della PolPen è stata preceduta da due analoghe riunioni con le OO.SS. rappresentative del Comparto Ministeri e della Dirigenza Area A1, nonché della Dirigenza Penitenziaria), pur riconoscendo rispetto al passato alcuni passi in avanti nella direzione di intellegibilità delle scelte, è stata molto critica riguardo ai criteri ipotizzati per la classificazione.       

In particolare, con specifico riferimento agli istituti penitenziari, sono stati lamentati disomogeneità, casualità ed astrattezza:

  • Disomogeneità, perché – peraltro con la costante del detrimento alle posizioni dirigenziali – da un lato è stata presa a riferimento la capienza regolamentare (mediamente inferiore rispetto al numero di detenuti effettivamente presi in carico visto il persistere del sovraffollamento), mentre dall’altro lato per gli organici si è fatto riferimento al numero degli amministrati (che non corrisponde al personale assegnato ed è mediamente inferiore rispetto alle piante organiche fissate, attesa la nota carenza); in altre parole, così facendo in un sol colpo non si terrebbe conto del sovraffollamento detentivo e delle carenze organiche;
  • Casualità, perché casuale ci sembra il definire il coefficiente rapportato alla gestione finanziaria sull’esercizio di un solo anno (il 2015) considerato che quest’ultima nel breve periodo può essere influenza da diversi fattori e variabili; più logico sarebbe determinarlo in funzione del budget medio calcolato su più anni;
  • Astrattezza, rispetto al coefficiente individuato per la complessità di gestione, atteso che non si è ben compreso come sia stato calcolato e sembra in gran parte una sorta di proiezione degli altri parametri; a nostro avviso vanno considerati in maniera dettagliata, esplicita e trasparente alcuni elementi fra i quali: tipo d’istituto (CC, CR, Cust.Att., etc.) – tipologia dei circuiti detentivi (A.S., M.S., Collaboratori, Protetti, etc.) – sussistenza contestuale di più circuiti nel medesimo complesso – numero di sezioni/padiglioni – presenza di Nucleo Locale T.P. o altre strutture operative (Nuclei Provinciali, Cittadini, etc.) – contesto geografico e sociale – partecipazione enti esterni – etc.

Infine la delegazione UIL, in relazione all’ipotesi aggiuntiva di prevedere un ulteriore ufficio dirigenziale d’incarico superiore presso i provveditorati di Lazio-Abruzzo-Molise, Lombardia, Campania, e Sicilia ha espresso la propria forte contrarietà poiché sperequativa rispetto ad altri PRAP e, soprattutto, perché contraria a principi di buon senso operativo, oltre che alla ratio della riforma complessiva che si fonda anche sulla necessità di far corrispondere alla riduzione della spesa (e degli uffici dirigenziali) la dislocazione di maggiori posizioni dirigenziali ed organizzative in periferia, oltre che – appunto – sulla parificazione dei Provveditorati.

In conclusione l’Amministrazione ha preso nota delle varie sollecitazioni di parte sindacale assicurando che saranno portate all’attenzione dell’Ufficio di Gabinetto del Ministero della Giustizia.