In allegato ultim'ora e l'informativa dell'Amministrazione - Si è tenuta stamattina al DAP una nuova riunione in tema di revisione dei ruoli delle Forze di Polizia. Il consesso è stato presieduto dal Capo del DAP (Consolo), coadiuvato dal V.Capo (de Pascalis) e dal Direttore del Personale e delle Risorse (Buffa), con la presenza di altri Dirigenti dell’Amministrazione.

In apertura la Parte pubblica ha rappresentato quello che può definirsi lo stato dell’arte del progetto di riordino, che scaturisce dal confronto fra le diverse amministrazioni interessate nell’ambito dei tre tavoli aperti (tecnico, strategico e politico), consegnando uno schema di sintesi che si allega alla presente e al quale si rimanda per i dettagli.

Il Capo del DAP ha peraltro ipotizzato di procedere per meriti straordinari qualora non si realizzasse il riordino e, di conseguenza, non venisse consentito alle qualifiche apicali dei ruoli degli Agenti e degli Assistenti e dei Sovrintendenti di accedere al ruolo rispettivamente superiore con procedure semplificate, snelle e accelerate.

In relazione al riallineamento dei funzionari (quello dei Sovrintendenti e degli Ispettori è contenuto nell’ipotesi di riordino) ha precisato che si cercherà di realizzarlo o nell’ambito del riordino complessivo o con un iter a parte nel caso il primo non arrivasse a compimento in tempi celeri.

La delegazione UIL con i propri interventi (il principale ascoltabile online) ha manifestato anche la disponibilità, quale extrema ratio, a valutare l’eventualità che si proceda con promozioni per meriti straordinari, ma solo sulla base di presupposti predeterminati, oggettivi ed ampiamente condivisi, senza margine di discrezionalità per il dirigente di turno.

Nel merito dello schema consegnato ha invece evidenziato come e quanto l’Amministrazione debba “osare” di più dando sostanza alle dichiarazioni che vogliono un Corpo di polizia penitenziaria con sue peculiarità “superiori” alle restanti FF.PP. e che altrimenti si traducono in mere enunciazioni di principio, prive di qualsiasi significato concreto. Dunque, è necessario modificare le previsioni di riduzioni dell’organico contenute nella c.d. “legge Madia”. Altrimenti, per il combinato disposto delle riduzioni organiche (circa 5.000 unità) nel ruolo degli Agenti e degli Assistenti, l’incremento dei ruoli superiori e la coperture delle vacanze organiche nei medesimi, si svuoterebbe il ruolo di base con la singolare circostanza che i Sovrintendenti verrebbero impiegati alla stregua di Agenti, etc. (“oggi gli Assistenti fanno i Sovrintendenti con la paga di Agente, domani i Sovrintendenti farebbero gli Agenti con la paga di Sovrintendente”).

La UIL ha invece rivendicato che si dia concreta attuazione a quella parte della legge delega che prevede semplificazioni, riducendo il numero delle qualifiche e le progressioni economiche, consentendo l’evoluzione della carriera ed i miglioramenti remunerativi con procedure snelle, accelerate e che la rendano concretamente “aperta”

Analogamente, ha evidenziato come non si possa sostenere semplicisticamente che ci si debba agganciare alla Polizia di Stato, senza considerare – e dunque ripianare – le posizioni di partenza che vedono pesantemente penalizzata la Polizia penitenziaria. Bisogna prima ripristinare le proporzioni e dotare il Corpo di una propria dirigenza commisurata all’organico complessivo e parimenti procedere per gli altri ruoli. Solo dopo si potrà parlare, se del caso, di “aggancio”.

In tale contesto ha evidenziato come l’Amministrazione sia fuori termine quantomeno sull’avere le idee chiare sul da farsi con il riallineamento dei funzionari. È paradossale che ancora oggi si vada più o meno a ipotesi e/o tentativi.

Infine, per quanto concerne la revisione dei parametri, la UIL – pur riservandosi di analizzare meglio lo schema consegnato – ha manifestato non poche perplessità correlate alla disomogeneità degli incrementi (si aumenta poco per le qualifiche di base e maggiormente per le qualifiche apicali) che divaricherebbe l’attuale forbice esistente fra le qualifiche. Ciò determinerebbe inevitabilmente ripercussioni sui futuri rinnovi contrattuali, quando giocoforza gli aumenti sarebbero ancora più alti per le qualifiche elevate.