Dalla mattinata odierna, e fino al tardo pomeriggio, si sono tenute al DAP due riunioni, la prima del Tavolo paritetico d’interlocuzione sul riordino delle carriere, la seconda vertente sulla normativa di carattere generale che disciplina l’orario di lavoro.

         Entrambe le riunioni sono state presiedute dal DGPR Buffa.

         Sui correttivi e le integrazioni al riordino delle carriere, è proseguito il confronto nell’ambito del Tavolo di interlocuzione. In tale contesto, le OO.SS. in maniera unitaria hanno presentato un progetto complessivo che rappresenta una primissima sintesi delle proposte formulate, e mediate, da ciascuna delle OO.SS. rappresentative, ognuna con sensibilità talvolta diverse, ma finalmente unite rispetto all’esigenza di ristorare tutti i ruoli, nonché valorizzare e ampliare la dirigenza aprendo anche le porte dei massimi vertici dell’Amministrazione alla PolPen.

         Tale proposta, che non è un articolato definitivo o “blindato”, ma un’ulteriore base su cui proseguire i lavori e che per la UILPA Polizia Penitenziaria deve fungere anche da strumento sollecitatorio nella direzione di altre, più importanti e complessive riforme, verrà meglio illustrato attraverso un comunicato unitario.

 

         Sull’orario di lavoro, il confronto si è basato sull’interpretazione (peraltro pacifica) della normativa di carattere generale che lo regola. In proposito, il DGPR Buffa ha rappresentato che saranno a breve diramate direttive alle sedi periferiche affinché eventuali accordi locali difformi dalla predetta disciplina vengano rivisti, previa rinegoziazione con le OO.SS. rappresentative.

        Sul tema, la UILPA PP ha ribadito come le regole non possano essere intese in senso unidirezionale, ma devono essere approcciate con carattere di reciprocità (nel senso che se l’Amministrazione può derogarvi per esigenze di servizio, deroga analoga deve essere accordata per eventuali necessità degli operatori).

         È di tutta evidenza, in ogni caso, che questo tipo di questioni, non potranno che essere affrontate nelle sedi di contrattazione decentrata.