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Nota n°8280 del 23.06.16 - Signor Presidente,da tempo la UILPA Polizia Penitenziaria sollecita la ripresa delle relazioni sindacali sia sotto il profilo formale sia, e soprattutto, sotto l’aspetto sostanziale ritenendo che il leale confronto fra le Parti possa favorire il perseguimento di obiettivi indubbiamente comuni, pur nell’autonomia di giudizio e nella diversità dei ruoli.
Se dobbiamo dar atto che a livello centrale sia tangibile lo sforzo profuso nel riallacciare il dialogo con le Organizzazioni Sindacali, pur mancando ancora compiuti elementi di concretezza, siamo costretti con altrettanta franchezza a denunciare che a livello territoriale fin troppo spesso ne vengono calpestati e oltraggiati sia la forma sia la sostanza.
Sono infatti diversi i focolai d’insofferenza che si stanno innescando – in aggiunta a quelli oramai “storici” – e che se non raffreddati in tempi celeri rischiano di divampare su ampia scala, compromettendo inevitabilmente anche la serenità di dialogo ai tavoli nazionali.
Ci riferiamo, solo per citare alcuni esempi, alla situazione determinatasi in Campania, dove il Provveditore regionale al culmine dell’elusione del confronto, almeno, con buona parte delle Organizzazioni Sindacali rappresentative anche su materie riguardanti la mobilità forzata di appartenenti al Corpo perdenti sede (in maniera definitiva e temporanea), ha sottoscritto l’Accordo decentrato concernente il FESI 2015 con solo metà di esse senza esperire tentativo alcuno per la ricerca del più ampio consenso ed il superamento delle controversie.
Così come guardiamo a ciò che si registra in Triveneto, dove non sembrano vigere regole precise e si mobilitano piuttosto alla rinfusa anche funzionari del Corpo e, soprattutto, il Provveditore regionale nulla produce nell’ambito dei doveri e delle prerogative di cui anche all’art. 16, D.Lgs. 165/2001, per dirimere le innumerevoli questioni rappresentate dalle OO.SS. negli istituti penitenziari di pertinenza, al più limitandosi – come più volte segnalato – ad un mero ed asettico smistamento di corrispondenza.
Ancora peggio, se possibile, quello che avviene in Calabria, dove l’elusione sostanziale del confronto con le Organizzazioni Sindacali e la violazione delle intese sottoscritte è molto risalente nel tempo – nonostante le segnalazioni ricche pure di dettaglio della competente Segreteria Regionale UILPA Polizia Penitenziaria – e si continuano a movimentare operatori senza alcun genere di esame e discussione con le OO.SS., mentre non si adempie impunemente ed in maniera reiterata a deliberazioni della Commissione di Garanzia Nazionale, così come a cogenti direttive dipartimentali (cfr. nota GDAP n. 0146311 del 29 aprile 2016 in tema di alloggi di servizio e caserme).
Problematiche non dissimili, seppure ingenerate da vicissitudini in parte diverse, si registrano anche nel Lazio-Abruzzo-Molise, dove di recente tutte le OO.SS. rappresentative hanno proclamato lo stato di agitazione del personale in relazione a problematiche operative in essere presso alcuni istituti.
Persino in Lombardia, a breve distanza da un Accordo di transazione raggiunto a seguito di ricorso proposto dalla UILPA Polizia Penitenziaria presso il Tribunale del Lavoro, continuano a rilevarsi condotte datoriali contrarie agli Accordi nazionali tanto che solo pochi giorni addietro è stato necessario adire, nuovamente, la Commissione di Garanzia Nazionale.
Tutto ciò, affinché – si ribadisce – non produca altrimenti inevitabili ripercussioni sulla qualità del dialogo a livello più generale e non costituisca ulteriormente una pesante zavorra rispetto al decollo degli indirizzi ministeriali nel processo di rinnovamento e di riorganizzazione del sistema penitenziario e, più in generale, dell’esecuzione penale, necessita di un’analisi e di un approfondimento congiunti dai quali possano scaturire contributi ed indirizzi utili al superamento dei conflitti e delle inerzie attraverso il compiuto rispetto delle regole.
La invitiamo pertanto a convocare con assoluta urgenza le Segreterie Nazionali delle Organizzazioni Sindacali rappresentative al fine di individuare un percorso, a questo punto necessariamente “guidato”, di soluzione delle controversie.
Nell’attesa, molti cordiali saluti.
F.to Il egreteraio Generale Angelo URSO

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