14.10.10 - Bari - Emergenza carcere - rassegna stampa
Articolo Gazzetta del Mezzogiorno
Archivio attuale e storico di articoli di quotidiani, settimanili e giornali vari, in cui è citata la UILPA Penitenziari
Articolo Gazzetta del Mezzogiorno
Comunicato Stampa 14 ottobre 2010
CARCERI – SALICETA San Giuliano (MO) - Evaso internato
Dichiarazione Stampa di Eugenio SARNO - Segretario Generale UIL PA Penitenziari
Nella mattinata di ieri un internato siciliano, Scaletta Giuseppe - 50enne, recluso presso la Casa di Lavoro di Saliceta San Giuliano è evaso durante le operazioni di scarico dei rifiuti cui era preposto.
Si tratta della seconda evasione di quest’anno verificatasi a Saliceta S.G. . Purtroppo da tempo abbiamo inascoltatamente lanciato l’allarme sulla discutibile gestione dell’istituto.
Anche in quest’episodio si appalesano gravi e dirette responsabilità .
All’uomo, infatti, era stato notificato il rifiuto della di lui sorella ad ospitarlo in casa al termine della misura di sicurezza. Era pertanto prevedibile una reazione di fronte alla prospettiva di non poter lasciare la struttura detentiva. Nonostante ciò si è lasciato l’internato a mansioni lavorative che lo portavano ad operare all’esterno del carcere.
Ma a Saliceta S.G. non ci meraviglia più nulla.
Qualche settimana fa, infatti, il Dirigente la struttura ha emanato un Ordine di Servizio (n.295 del 14 settembre) attraverso il quale ha disposto che durante gli orari di lezione non si debba procedere alle operazioni di conta ed ha vietato qualsiasi attività di vigilanza alla polizia penitenziaria che deve invece attendere e garantire alla puntualità degli internati nelle aule.
Della serie : non agenti penitenziari ma bidelli penitenziari !!!!
Vogliamo sperare che a fronte dell’ennesimo evento critico il Provveditore Regionale e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria sfoggino quell’autorevolezza (o autoritarismo?) che solitamente riversano sul personale della polizia penitenziaria.
Riteniamo ormai inevitabile il trasferimento ad altro incarico del Dirigente della Casa di Lavoro di Saliceta San Giuliano e di tale necessità mi farò carico direttamente con il Capo del DAP, Franco Ionta.
Non possiamo non rilevare, in ogni caso, come nella giornata di ieri siano state ben due le evasioni, quattro i salvataggi di persone da tentati suicidi e dobbiamo anche registrare la morte del detenuto che a Pistoia aveva tentato di auto sopprimersi.
Così il numero dei suicidi dal 1 gennaio ad oggi è salito a 55.
Il numero degli evasi ,invece, tocca quota 15.
Non c’è che dire. In materia penitenziaria questo è davvero il Governo dei record… negativi !!!
Infatti tutti numeri penitenziari continuano a salire : detenuti presenti, suicidi in cella, atti di aggressione ed autolesionismi, evasioni.
Tutti, tranne uno : il numero di operatori in servizio !!!!!
COMUNICATO STAMPA– 13 ottobre 2010
Carceri – PADOVA : Detenuto evade dai passeggi
Dichiarazione stampa di Eugenio SARNO - Segretario Generale UIL PA Penitenziari
Un detenuto tunisino ristretto presso la Casa Circondariale di Padova, in attesa di giudizio per reati legati allo spaccio di droga, è evaso questa mattina intorno alle 10.55 dal cortile passeggio del carcere patavino.
Il detenuto, che in prima mattinata aveva effettuato colloqui con i familiari , ha scavalcato prima il muretto dei passeggi e successivamente la cinta (aggrappandosi ad un palo prospiciente al muro). Si è,quindi, allontanato di corsa verso l’autostrada .
Il muro di cinta , attualmente inagibile, era sguarnito di sorveglianza. La prestanza fisica dell’uomo ( 1,82 cm di altezza per 54 KG) ha facilitato la fuga.
Per quanto ci riguarda non possiamo che ribadire quanto già più volte denunciato . Ovvero che il deficit dell’organico di polizia penitenziaria costringe gli operatori a prestare servizio in condizioni ben al di sotto dei livelli minimi di sicurezza.
Questo significa, come è purtroppo dimostrato dai 13 evasi di quest’anno, che chiunque voglia, e quando vorrà, potrà evadere dalle nostre prigioni groviera. A prescindere dalle capacità e dall’impegno del personale.
COMUNICATO STAMPA 13 ottobre 2010
Carceri : 911 i tentati suicidi- SARNO (UIL) : Di corsa verso il baratro
“ Se da un lato i 54 suicidi nelle celle di questo funebre 2010 danno conto di un sistema oramai impotente che corre dritto verso il baratro, dall’altro i 911 tentati suicidi a tutto il 30 settembre sono la certificazione del livello di degrado, disumanità , inciviltà ed illegalità che connota l’universo penitenziario italiano”
Dopo il suicidio di ieri a Ravenna (54° del 2010) il Segretario Generale della UIL PA Penitenziari , Eugenio SARNO, torna sul dramma delle autosoppressioni commentando i dati sui tentati suicidi in cella verificatisi dal 1 gennaio al 30 settembre 2010
“ Occorre premettere e precisare che statisticamente circa il 50% degli eventi rubricati come tentati suicidi possono essere considerati gesti dimostrativi. Ciò non toglie che siano circa 500 le tentate autosoppressioni con la dichiarata volontà del suicidio. E’ un dato terrificante che non può non far riflettere. E’ da tempo che sosteniamo come la polizia penitenziaria sia precipuamente impegnata nell’impedire le evasioni dalla vita da parte dei detenuti. E’ un impegno encomiabile di cui non parla quasi mai nessuno. Eppure sino ad oggi abbiamo monitorato per via diretta il salvataggio di circa 175 detenuti da parte dei poliziotti penitenziari, non è escluso, perciò, che siano molti di più. L’ultimo in ordine di tempo alla casa Circondariale di Pistoia, dove ieri gli agenti hanno salvato la vita ad un giovane detenuto italiano, che però versa in condizioni disperate. Purtroppo la grave deficienza organica ( meno 6500 unità) del Corpo non trova soluzione in atti parlamentari, al netto delle favolette che ad intermittenza ci vengono propinate. Questo significa- prosegue Eugenio SARNO – che i livelli di sicurezza travalicano ogni previsto limite minimo. Non solo, quindi, la polizia penitenziaria non può adempiere al compito costituzionale della rieducazione e del reinserimento, quant’anche ha difficoltà persino garantire la mera sorveglianza. E la smettano di raccontare anche la storiella dei nuovi posti. Avranno pure edificato qualche padiglione e aperto qualche nuovo carcere, ma non hanno pensato ad assumere il personale per attivare queste strutture che infatti sono chiuse o operano scartamento ridotto. Per questo auspichiamo che il Governo analizzi con responsabilità l’ eventualità di ricorrere ad un decreto legge per consentire la copertura, seppur minima e parziale, degli organici di polizia penitenziaria. Oltremodo è necessario implementare gli organici degli educatori e degli assistenti sociali perché possano, concretamente, adempiere agli insostituibili compiti di osservazione. Senza tali figure nessuna prevenzione può essere messa in atto ed i fenomeni delle autosoppressioni sono destinati ad aumentare. Non c’è peggior rischio che avere detenuti abbandonati, non seguiti e costretti all’ozio. In tali circostanze è dimostrato che ci si concentra su atti violenti verso altri o verso se stessi, fino ad arrivare a pianificare le evasioni perpetue dalla vita “
La UIL PA Penitenziari fornisce le “classifiche” delle realtà penitenziarie più esposte sul fronte dei tentati suicidi
“ Nelle prime dieci posizioni, dal 1 gennaio al 30 settembre 2010, si rilevano gli istituti di : Livorno (40), Lecce (36), Napoli Poggioreale (29), Roma Rebibbia (27), Napoli Secondigliano (26), Cagliari (24), Pisa (21), Milano San Vittore (21), Firenze Sollicciano (20) e Como (18). Per quanto attiene le regioni : la palma di capofila va alla Toscana ( 141) seguita da Sicilia (91), Lombardia (90) e Campania (89). Sono nella totalità dei casi – sottolinea il Segretario Generale della UIL PA Penitenziari – realtà più volte attenzionate e debitamente segnalate all’Amministrazione Penitenziaria. Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Speriamo che il Capo del DAP recuperi il senso del suo mandato e cominci seriamente ad occuparsi del sistema che è stato chiamato a gestire. Analogamente riteniamo che il Ministro Alfano non potrà consentirsi ulteriori disattenzioni e distrazioni sulle carceri, altrimenti sarà inevitabile che passi alla storia come il guardasigilli più assente e più disattento della storia penitenziaria moderna”
Sul sito www.polpenuil.it sono pubblicate le schede con i dati dei tentati suicidi avvenuti in ogni singolo istituto e con una elaborazione dei dati aggregati anche su base regionale
COMUNICATO STAMPA 12 ottobre 2010
RAVENNA – Detenuto si suicida – 54° del 2010
“ Vorremmo dedicare la nostra attività e il nostro tempo al confronto, all’analisi, allo studio sulle soluzioni possibili per deflazionare le tante, troppe e gravi criticità che stanno seppellendo sempre più il sistema penitenziario sotto una coltre di inciviltà, disumanità, illegalità, violenza ed inefficienza. Invece, nostro malgrado, dobbiamo anche fare da necrofori. In tal senso annunciamo il 54° suicidio di quest’anno avvenuto nelle prigioni italiane. E’ successo, in mattinata, presso la Casa Circondariale di Ravenna, dove un detenuto si è suicidato tramite impiccagione. La “mattanza”, quindi, continua. Nel silenzio, nell’indifferenza e nell’ipocrisia”
La UIL PA Penitenziari, per il tramite del proprio Segretario Generale Eugenio SARNO, da notizia dell’ennesimo suicidio in carcere
“ Il detenuto di origine siciliana , nato a Gela, D.B.C. aveva 42 anni ed era stato arrestato il 29 settembre per rapina. Già noto alle forze dell’ordine, aveva anche un passato da collaboratore di giustizia. Intorno alle 8.00 di questa mattina è stato scoperto il cadavere nella cella in cui il detenuto era allocato. Sarà pur vero che è difficile dimostrare il nesso tra le condizioni detentive e la decisione di evadere dalla propria vita, ma quando ciò capita in un istituto come Ravenna questo nesso rappresenta una quasi certezza. In quella struttura l’affollamento medio si attesta all’ incirca verso il 145- 150 %. Potrebbe contenere al massimo 59 detenuti ma le presenze sono sempre molte di più . Nell’ultima rilevazione effettuata il 29 settembre se ne contavano 143 .Il contingente di personale è ridotto all’osso e i servizi sono organizzati in maniera da non poter garantire i livelli minimi di sicurezza. A fronte di un contingente previsto di 78 unità ne risultano in servizio solo 52. Una carenza organica di circa il 34% che rischia di paralizzare l’intera organizzazione. Di fronte al ripetersi di eventi luttuosi, all’esplosione delle violenze come testimonia la maxi rissa di Pesaro, all’accertata impossibilità di gestire il sistema non possiamo non inviare al Capo del DAP l’ennesimo invito affinchè convochi un tavolo di confronto ed appellarci al Parlamento perché legiferi in materia. Per quanto ci riguarda – conclude SARNO – noi riteniamo che il Governo, il Pres. Berlusconi ed il Ministro Alfano avendo già proclamato lo stato di emergenza per le carceri abbiano tutti gli strumenti e tutte le motivazioni per procedere in via di decretazione urgente. Soprattutto per quanto attiene la possibilità di nuove assunzioni in polizia penitenziaria . Non è, certo, una soluzione esaustiva ma rappresenterebbe un gradito segnale, utile ad alimentare la speranza. Ogni giorno che passa, infatti, si connota per l’ affievolirsi delle motivazioni e per la depressione del personale che è oramai consapevole di essere l’ultimo, isolato e debole baluardo a difesa della dignità umana in quelle città fantasma che sono le nostre carceri”