05.10.10 - Suicidi, violenza ed informazione
Comunicato stampa
Archivio attuale e storico di articoli di quotidiani, settimanili e giornali vari, in cui è citata la UILPA Penitenziari
Comunicato stampa
Comunicato Stampa del 5 ottobre 2010
PADOVA – La polizia penitenziaria chiede
a Brunetta il riconoscimento del merito
“ E’ ora che alle parole, alle promesse ed agli impegni seguano fatti concreti. L’iniziativa della UIL Penitenziari di Padova non è solo una intelligente provocazione quant’anche una opportunità che si offre al Ministro Brunetta di rendere concreti i suoi proclami sull’efficienza e sul riconoscimento del merito a realtà della Pubblica Amministrazione che si sono distinte per capacità organizzative e virtuosismi gestionali”
Così’ Eugenio SARNO, Segretario Generale della UIL PA Penitenziari, commenta la clamorosa iniziativa della UIL PA Penitenziari di Padova che nelle prossime ore inoltrerà al Ministro Brunetta una istanza firmata dal personale di polizia penitenziaria in servizio presso la casa di Reclusione “Due Palazzi”.
“ Le firme sono circa centocinquanta su un totale di lavoratori che supera di poco le duecento unità. Questa massiccia adesione, evidentemente, testimonia le aspettative del personale che attraverso una sostanziale modifica della precedente organizzazione del lavoro ha consentito risparmi economici, la garanzia di fruire dei diritti soggettivi senza peraltro – sottolinea Paolo GIORDANO , della UIL PA Penitenziari di Padova, ispiratore dell’iniziativa – incidere o modificare i livelli di sicurezza nonostante che all’organico previsto dal relativo decreto ministeriale manchino circa 125 unità. L’autogestione delle unità operative ha responsabilizzato e motivato il personale ed i risultati non si sono fatti attendere. Per questo rivendichiamo, orgogliosamente, di aver contribuito a riportare serenità e fiducia in un ambiente lavorativo dove solo pochi mesi fa le iniziative di protesta del personale erano all’ordine del giorno. Per questo – conclude Giordano – sono certo che il Ministro Brunetta non farà cadere nel vuoto la nostra richiesta. Di certo non mancherà di risponderci .“
Comunicato Stampa del 4 ottobre 2010
Poggioreale – Suicida un detenuto 35enne
E’ il 52° del 2010
Dichiarazione Stampa di Eugenio SARNO - Segretario Generale UIL PA Penitenziari
Un detenuto di origini campane , Antonio GRANATA, di 35 anni arrestato il 29 settembre scorso si è tolto la vita, impiccandosi, in tarda mattinata nel carcere napoletano di Poggioreale. Il Granata appena fatto ingresso in carcere era stato allocato al Padiglione Firenze - reparto “nuovi giunti” .
Dopo che gli era stata notificata una ordinanza di custodia cautelare per 416-bis era stato spostato nel padiglione Livorno – Alta Sicurezza
Con quello odierno sono 52 i suicidi verificatisi nelle celle delle prigioni italiane dal 1 gennaio ad oggi.
Una mattanza che il DAP e il Ministero della Giustizia non sembrano capaci di arginare. Il loro colpevole immobilismo, coniugato ad un incomprensibile silenzio ampliano responsabilità che appaiono ben delineate.
Con il Ministro della Giustizia diversamente impegnato ed il Capo del DAP a presiedere i cantieri edili il sistema penitenziario è condannato ad una deriva senza controllo .
Tra autosoppressioni, aggressioni, violenze, sovrappopolamento e violazione del diritto le nostre galere hanno perso ogni residuo di civiltà, umanità e legalità.
Nonostante gli sforzi del personale, abbandonato a se stesso, nulla si può se non intervengono quelle soluzioni strutturali più volte richieste.
L’aumento degli organici della polizia penitenziaria e del personale addetto al trattamento; maggior ricorso alle pene alternative; modifica del sistema sanzionatorio e abbreviazione dei tempi processuali .
Queste sono alcune delle soluzioni indifferibili per recuperare civiltà, legalità ed umanità all’interno degli istituti penitenziari.
Purtroppo abbiamo ragionevole certezze per sottolineare come non ci sia una volontà politica di questo Governo per risolvere il dramma penitenziario.
Allora la lista dei morti e delle violenze è destinata, inevitabilmente, ad allungarsi.
Salvo registrare il momentaneo, quanto inutile sdegno, di chi potrebbe cambiare le cose ma non lo fa.
Rassegna stampa
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