28.07.10- Frosinone: sventato suicidio - Il 3 agosto visita di Sarno
Comunicato Stampa
Archivio attuale e storico di articoli di quotidiani, settimanili e giornali vari, in cui è citata la UILPA Penitenziari
Comunicato Stampa
A Siracusa 39° suicidio del 2010
Dichiarazione stampa di Eugenio SARNO
Segretario Generale UIL PA Penitenziari
27 Luglio 2010
Con grande disagio e rammarico dobbiamo annunciare il 39° suicidio in cella di questo 2010. E’ accaduto questa notte, intorno alle ore tre, a Siracusa: un detenuto italiano, L.C., si è suicidato per impiccagione. Era allocato nel reparto “isolati” del carcere siracusano, imputato del reato di estorsione. Già la scorsa settimana aveva posto in essere atti autolesionistici con ingestione di lamette. L’agente di sorveglianza nulla ha potuto per salvare la vita al detenuto, pur essendo accorso tempestivamente.
Ogni ulteriore commento a questa strage senza fine appare sinanche riduttivo di fronte alla portata della tragedia che si consuma ogni giorno dietro le sbarre delle nostre degradate e sudice galere.
Suicidi ed evasioni certificano il fallimento del sistema penitenziario sempre più abbandonato al proprio, ineluttabile, destino. Nell’indifferenza della politica, della società e della stampa. A questo punto il personale, allo stremo e prosciugato di tutte le residue energie psico-fisiche, nulla può opporre alle fughe. Siano esse dalle mura, piuttosto che dalle vite.
Nostro malgrado siamo costretti ad alzare bandiera bianca, consapevoli che la nostra bandiera bianca è quella dello Stato. Altro che Governo della sicurezza. Questo è il Governo dei record abbattuti: evasioni e suicidi.
Comunicato Stampa del 26 Luglio 2010
DOPPIA EVASIONE DI PISA
Dichiarazione Stampa di Eugenio SARNO (Segretario Generale UIL PA Penitenziari)
Lo avevamo detto e lo riaffermiamo anche dopo quest’ennesima evasione beffa: chiunque decida, quando e se vuole, può tranquillamente evadere dalle nostre prigioni.
E non certo per imperizia della polizia penitenziaria.
Evidentemente le nostre denunce sull’Amministrazione Penitenziaria insipiente e incapace trovano ragione proprio in questi eclatanti episodi, che minano l’ordine pubblico .
A distanza di pochi giorni dalla doppia evasione di Lecco, altri due pericolosi malviventi sono scappati dal muro di cinta durante l’ora d’aria a Pisa.
D’altro canto, come a Lecco, anche a Pisa il contingente di polizia penitenziaria è gravemente in sofferenza. Una sola unità, infatti, questa mattina era preposta alla sorveglianza di tre cortili di passeggio. Oggettivamente impossibile, quindi, tenere sotto controllo circa centocinquanta detenuti. Laddove avrebbero divuto operare tre agenti ne era presente uno solo.
Questa è l’ordinarietà straordinaria che si registra in tutte le carceri.
Appena qualche giorno fa abbiamo nuovamente invitato il Capo del DAP a recuperare le tante, troppe unità di polizia penitenziaria impiegate in strutture extra penitenziarie.
E’ ora di rompere queste nicchie di privilegio, è ora di mandare all’aria questo insostenibile sistema di raccomandazioni, alimentato anche dai sindacati amici.
Analogamente vogliamo sperare che il Ministro Alfano dimostri al Paese di avere nella sua agenda dei lavori anche la questione penitenziaria.
Così come il Ministro Maroni forse, ora, comprenderà perché abbiamo sempre sostenuto che le carenze di organico e le criticità del sistema penitenziario fossero da ritenersi problemi direttamente connessi all’ordine pubblico. Adesso il Governo Berlusconi,in materia penitenziaria, fa segnare un altro record : dopo quello di presenze e di suicidi in carcere ora si segna anche il record di detenuti evasi. Ben 10 in questi sette mesi del 2010, cui si debbono aggiungere otto tentate evasioni sventate dal personale.
E tutto ciò mentre il personale di polizia penitenziaria nelle carceri continua a diminuire per effetto di : quiescenze, collocamenti a risposo, impiego in strutture extra penitenziarie .
Personale sottodimensionato rispetto al numero dei ricoverati
Comunicato Stampa del 23 Luglio 2010
A Catania Bicocca il 38° suicidio in carcere
“ Circa un’ora fa, un detenuto ristretto alla Casa Circondariale di Catania Bicocca si è suicidato in cella con le recisione della carotide, con modalità ancora da accertare. E’ il 38° suicidio in cella di questo funesto 2010”
A darne comunicazione il Segretario Generale della UIL PA Penitenziari , Eugenio SARNO, che sottolinea
“ Abbiamo la sensazione che nemmeno questa strage silenziosa che si consuma all’interno delle nostre degradanti prigioni scuota dal torpore una classe politica che ha, evidentemente, accantonato la questione penitenziaria. Nelle nostre galere si continua a morire. Dal 1 gennaio 2010 : 38 detenuti, 4 agenti penitenziari ed un dirigente generale si sono suicidati. E’ forse il caso di approfondire ed investigare ? Noi diremmo anche di risolvere. Invece nulla . Tutto è rimesso alla sola buona volontà ed alle evidenti capacità del personale. Si continuano ad ammassare persone in spazi che non ci sono. Il personale deve rinunciare ai diritti elementari e sottoporsi a turni massacranti per reggere la baracca. La questione penitenziaria, nella sua drammaticità, è anche una questione morale. Per i tanti sprechi. Per l’incapacità di risolvere. Per l’indecenza delle strutture. Per il degrado degli ambienti. Per i rischi igienico-sanitari. Riceviamo continui inviti – prosegue SARNO - da parte del DAP a non allarmare. Noi non allarmiamo. Informiamo sulle gravi realtà, nel tentativo di scuotere le coscienze. La società e la stampa, però, appaiono indifferenti ai drammi quotidiani che si consumano all’interno di quelle mura che sempre più sono il confine tra civiltà e inciviltà. ”