24.06.10 - Modena: ispettori del Ministero segnalano alla Procura le inadempienze rilevate
Sicurezza in carcere, Ispettori informano la procura
Archivio attuale e storico di articoli di quotidiani, settimanili e giornali vari, in cui è citata la UILPA Penitenziari
Sicurezza in carcere, Ispettori informano la procura
Comunicato Stampa
Comunciato stampa del Coordinamento Provinciale
Comunicato Stampa del 23 Giugno 2010
MONZA: Detenuto tenta evasione da Tribunale . Feriti tre agenti
“ Ieri pomeriggio un detenuto di origini milanesi, V.V. imputato di oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale e ristretto nel carcere di Monza, ha tentato di evadere dal Tribunale di Desio, dove era stato accompagnato per l’ udienza a suo carico per i reati ascrittigli.”
A dare comunicazione dell’episodio è Domenico BENEMIA, Segretario Regionale della UIL PA Penitenziari, che aggiunge altri particolari sull’accaduto
“ Appena giunto davanti al Giudice, gli agenti di scorta hanno provveduto , come da legge, a togliere le manette all’imputato. A quel punto il detenuto si è divincolato e ha tentato la fuga. L’immediata reazione degli agenti di polizia penitenziaria è servita a bloccare il tentativo di evasione. Nel sottolineare come gli agenti abbiano fermato il fuggitivo senza ricorrere all’uso delle armi, intendiamo far giungere ai tre colleghi i nostri sentimenti di stima e vicinanza . Il detenuto – sottolinea Benemia – già sabato scorso si era reso protagonista di un’aggressione in danno di un poliziotto penitenziario a Monza. Fortunatamente in tale circostanza il collega non aveva subito conseguenze di sorta“
Nella colluttazione scaturita per impedire l’evasione due agenti penitenziari hanno riportato ferite giudicabili rispettivamente in cinque e dieci giorni, mentre per la terza unità si è resa necessario il ricovero in ospedale
“ Per un trauma contusivo al cranio con ematoma – spiega il segretario regionale della UIL PA Penitenziari – si è reso necessario il ricovero in ospedale. I medici hanno voluto tenerlo in osservazione e lo hanno dimesso solo a tarda sera, con una prognosi di sette giorni”
Anche in Lombardia spiegano alla UIL PA Penitenziari il sovraffollamento ha originato diversi eventi critici e la carenza d’organico non aiuta a gestire le emergenze
“ In Lombardia gli istituti penitenziari potrebbero ospitare non più di 5148 detenuti,invece, ve ne sono ristretti quasi novemila, per un sovrappopolamento pari quasi al 75% . Dall’inizio dell’anno nelle carceri lombarde si sono registrati tre suicidi, sei tentati suicidi sventati dalla polizia penitenziaria. Gli agenti penitenziari aggrediti e feriti sono 16 (su un totale nazionale pari a 112). A questo quadro di assoluta criticità va aggiunta la grave deficienza organica del personale di polizia penitenziaria e delle figure preposte alle aree pedagogiche. Il contingente di polizia penitenziaria dovrebbe essere pari a 5323 unità, ve ne sono in servizio poco più 4130. In queste condizioni il sistema si blocca. Ecco perché può capitare, com’è capitato ad Opera, che saltino processi o, come succede ogni giorno, si debbano effettuare traduzioni con scorte sottodimensionate rispetto ai parametri previsti. Non parliamo poi delle dotazioni logistiche – conclude Benemia – In Lombardia per il servizio traduzioni il parco macchine è inadeguato numericamente e molti mezzi sono vecchi ed obsoleti. Ma a Roma continuano a sfilare berline nuove, fiammanti e costosissime….. “
Comunicato Stampa 22 giugno 2010
CARCERI- La UIL: siamo sulla border line della catastrofe
“ Escludendo qualsiasi intento demagogico o retorico, non possiamo non affermare che la situazione del sistema penitenziario italiano è, quantomeno, sulla border line della catastrofe. A confortare questa nostra tetra e triste visione d’insieme giungono in soccorso i numeri, non smentibili nella loro cruda e dura realtà. Dal 1 gennaio 2010 ad oggi sono 32 i detenuti suicidatisi in carcere; 51 i suicidi sventati in extremis dal personale i polizia penitenziaria sono; ben 109 gli agenti della penitenziaria che hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari, con prognosi superiore ai cinque giorni, per aggressioni da parte dei detenuti; 6 i detenuti evasi; 7 le tentate evasioni sventate. Senza dimenticare che gli atti autolesionistici sono parte integrante della quotidianità penitenziaria e che le proteste ( e qualche rivolta) dei detenuti hanno toccato tutte le regioni italiane. Infine pare utile sottolineare come i 67.615 detenuti ristretti alle 17 di ieri determinano un superamento delle soglie massime di ricettività nel 100% delle carceri, che potrebbero ospitare al massimo 43800 detenuti. ”
In questo modo il Segretario Generale della UIL PA Penitenziari , Eugenio SARNO, riporta all’attenzione l’allarme penitenziario tornato a crescere dopo i fatti violenti di Palermo
“ Nonostante l’esplicito appello del Presidente Napolitano e l’impietosa analisi dell’esimio Presidente Ciampi i nostri politici sembrano avulsi da una realtà, quella penitenziaria, che si connota per inciviltà, illegalità e degrado . L’ invocata svolta bipartisan è naufragata sugli scogli dell’insensibilità e dell’opportunità politica. Se da un lato il Governo e la maggioranza parlamentare paiono incapaci di delineare un quadro di soluzioni, dall’altro tutti i partiti dell’opposizione e quasi tutti i politici della minoranza sembrano non avere interesse reale verso il dramma umanitario e sanitario che si consuma all’interno di quelle discariche sociali che sono le nostre prigioni. La Dozza a Bologna, San Vittore a Milano, Marassi a Genova, Ucciardone a Palermo, Buoncammino a Cagliari, Poggioreale a Napoli e il carcere di Borgo San Nicola a Lecce sono le punte dell’iceberg dell’inefficienza e del fallimento”
La UIL PA Penitenziari riconferma le notevoli preoccupazioni per quanto potrà accadere in questa estate che si annuncia rovente
“ Sentiamo tutta la responsabilità del nostro ruolo e non cediamo alla tentazione del facile allarmismo. Non vogliamo, però, nemmeno essere complici di quel silenzio che alimenta l’ipocrisia. E’ del tutto evidente che se non si interviene ( ma siamo forse già fuori tempo massimo) per deflazionare le presenze, questa estate sarà rovente e non solo dal punto di vista meteorologico. E vogliamo – denuncia SARNO - consegnare a futura memoria l’impossibilità per il Corpo di polizia penitenziaria a gestire e contenere la molto probabile deriva violenta delle proteste. Non certo per incapacità o scarsa professionalità., quanto per manifesta impossibilità. D’altro canto i recenti fatti di cronaca accaduti all’interno di alcuni penitenziari acclarano questa preoccupazione. Le risse sedate a fatica (con il carico di feriti) , le sommosse sedate a stento e con stenti, la mancanza di risorse, umane, economiche e logistiche potrebbero determinare l’alzata della bandiera bianca dello Stato all’interno delle nostre galere. Non è certo una bella prospettiva, ma è il quadro realistico del futuro penitenziario.”
Il Segretario Generale della UIL PA Penitenziari non si mostra meno pessimista rispetto alla possibilità che almeno sul fronte del personale qualcosa si muove
“A meno che i politici non sostituiscano una loquacità improduttiva ad un dinamismo risolutore e i vertici dipartimentali si sveglino da quel torpore molto prossimo ad un letargo. In tal caso una qualche possibilità di alleviare le sofferenze del personale potrebbe anche rendersi concreta. Ma dubito che al DAP abbiano forza e spessore per scardinare un sistema di privilegi e raccomandazioni. Così come non possiamo attendere in eterno che gli annunci e le promesse di Alfano divengano realtà. Siamo stufi di aspettare la Terra Promessa. “