TG LA7 Mozione Carceri - Dal Governo minestra riscaldata
TG LA7 Mozione Carceri - Al Governo minestra riscaldata
Archivio attuale e storico di articoli di quotidiani, settimanili e giornali vari, in cui è citata la UILPA Penitenziari
TG LA7 Mozione Carceri - Al Governo minestra riscaldata
Discussione carceri alla Camera - C'era anche la UILPA Polizia Penitenziaria.
Camera dei Deputati - seduta del 20 marzo 2025, lettura integrale del comunicato stampa del Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria: Gennarino De Fazio
Roma, 18 Mar. – “Continua la scia di morte nelle carceri e, particolarmente, presso la Casa Circondariale di Verona, dove due detenuti si sono tolti la vita in meno di 48 ore. Dopo il suicidio di domenica pomeriggio, un altro ristretto, italiano, si è tolto la vita stamani nel carcere di Verona Montorio. A livello nazionale, sale così a 19 la tragica conta dei morti di carcere e per carcere nel 2025, cui bisogna aggiungere un operatore”.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“16mila reclusi oltre i posti disponibili e più di 18mila agenti mancanti alla Polizia penitenziaria, uniti a deficienze strutturali, logistiche e organizzative, costituiscono un mix esplosivo che lungi dal fare delle prigioni luoghi di recupero e rieducazione le trasformano in strutture di mera espiazione e morte. E ad espiare una pena, per la sola colpa di essere al servizio dello Stato, non sono solo i detenuti, ma finanche le donne e gli uomini con l’uniforme della Polizia penitenziaria, sottoposti a carichi di lavoro oltre ogni limite accettabile e a turnazioni prolungate e massacranti, con la compressione di diritti anche di rango costituzionale, per vedere peraltro poi svilito ogni sacrificio. Tutto ciò segna l’evidente fallimento del sistema penitenziario. Basta guardare ai più elementari indicatori numerici, checché ne dicano il Guardasigilli, Carlo Nordio, e il Governo Meloni”, commenta il Segretario della UILPA PP.
“Verona, con 595 reclusi presenti a fronte di soli 318 posti disponibili, gestiti da 318 operatori di Polizia penitenziaria, quando ne necessiterebbero almeno 420, si inserisce pienamente in questo contesto. E 2 suicidi in due giorni imporrebbero serie riflessioni e valutazioni. Servono urgentissime misure deflattive della densità detentiva e immediati rinforzi agli organici della Polizia penitenziaria, ma va anche garantita l’assistenza sanitaria e psichiatrica e vanno messe in campo riforme di sistema. Altrimenti, sarà ancora morte e sofferenza”, conclude De Fazio.
Comunicato stampa del 16 marzo 2025 - Carceri: Ancora un suicidio, a Verona il 18esimo dell’anno
Roma, 16 Mar. – “Senegalese, 69 anni, fine pena nel 2030, si è tolto la vita nel pomeriggio impiccandosi con un laccio rudimentale presso la Casa Circondariale di Verona Montorio. Si tratta del 18esimo ristretto che dall’inizio dell’anno si è tolto la vita, cui bisogna aggiungere un operatore. Il carcere, lungi dall’essere strumento di recupero e risocializzazione nell’alveo dell’art. 27 della Costituzione, è ormai luogo di morte e di sofferenze atroci, per detenuti e lavoratori, in primis quelli del Corpo di polizia penitenziaria che vedono svilito e mortificato il proprio diuturno sacrificio”.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Anche a Verona la situazione complessiva risente del grave sovraffollamento generale e della straordinaria penuria di agenti della Polizia penitenziaria. Sono 590 i reclusi presenti a fronte di soli 318 posti disponibili, gestiti da 318 operatori di Polizia penitenziaria, quando ne necessiterebbero almeno 420. Del resto a livello nazionale sono 16mila i detenuti oltre la capienza, mentre ammontano a oltre 18mila le unità mancanti alla Polizia penitenziaria, la quale subisce carichi di lavoro insostenibili e viene sottoposta a turnazioni massacranti con la compressione dei più elementari diritti, anche di rango costituzionale, nella sostanziale indifferenza delle istituzioni”, aggiunge il Segretario della UILPA PP.
“Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il Governo Meloni hanno il dovere di fermare la carneficina in atto, così come hanno l’obbligo di legge, politico e morale di garantire condizioni di lavoro accettabili e dignitose alle donne e agli uomini della Polizia penitenziaria, che sono ormai stremati nelle forze e mortificati nel morale. Servono interventi immediati per deflazionare compiutamente il sovraffollamento detentivo, rafforzare gli organici degli agenti, garantire l’assistenza sanitaria e avviare riforme strutturali. Il sistema penitenziario è al collasso”, conclude De Fazio.
RAI 1 - Il 2024 è stato l'anno record per numero di suicidi in carcere. Le prigioni sono teatri di violenza in cui, nostro malgrado, viene messa a dura prova tenuta fisica e psichica degli appartenenti alla Polizia Penitenziaria, sottoposti a carichi di lavoro esorbitanti e a turni di servizio massacranti anche per il pesantissimo deficit organico.