La pandemia dell'indifferenza carceri - TG TV2000
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Archivio attuale e storico di articoli di quotidiani, settimanili e giornali vari, in cui è citata la UILPA Penitenziari
La pandemia dell'indifferenza carceri - TG TV2000
Roma, 28 Giu. – “Aveva solo 21 anni, nato in Italia di seconda generazione, ha messo fine alla sua brevissima vita ieri pomeriggio, poco prima delle 15.00, nella sua cella dov’era detenuto nel carcere di Frosinone inalando gas dalla bomboletta di campeggio. Diversamente che in altre circostanze in cui lo scopo è sembrato essere quello di ‘sniffare’ il gas, in questo caso tutto lascerebbe pensare a un suicidio. È il 48esimo dell’anno, il terzo in poco più di 24 ore, in una tragica e spaventosa sequenza. Ai suicidi dei reclusi vanno peraltro aggiunti quelli dei poliziotti penitenziari, ben 4 nel 2024. Una strage senza fine e senza precedenti. Ci chiediamo come facciano a prendere sonno coloro che ne hanno, innegabilmente, la responsabilità politica e morale”.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Tante morti e, in generale, tanti eventi disfunzionali non si erano mai visti nelle carceri almeno negli ultimi 30 anni. Se, come temiamo, non si invertirà il trend, a fine anno si batterà ogni record, superando anche il numero di morti del 2020, quando ci furono le rivolte conseguenti alla pandemia da coronavirus. Nei penitenziari, la vera pandemia è oggi. La pandemia dell’indifferenza o, per dirla in termini più coloriti, del menefreghismo”, rincara la dose il Segretario della UILPA PP.
“Peraltro, nella stessa sezione detentiva in cui si è verificato il probabile suicidio, poche ore dopo, verso le 18.00, alcuni ristretti hanno aggredito un operatore di Polizia penitenziaria fratturandogli un piede. Insomma, scene di guerriglia. Tutto questo mentre dal Governo si propagandano assunzioni, assolutamente vere e di cui va dato merito, peccato che non bastino a coprire gli agenti pensionati. Dunque, il personale è sempre meno, giorno per giorno, e i detenuti sempre di più. Mancano 18mila unità al fabbisogno della Polizia penitenziaria, mentre i reclusi sono 14mila oltre i posti disponibili. Una situazione folle, indegna per un paese totalitario, figuriamoci per uno che voglia definirsi democratico e civile. Non sappiamo più come dirlo, ridurre subito il sovraffollamento, assumere agenti e assicurare l’assistenza sanitaria. Non ci sono altre ricette, se non per prescrivere placebo. Non le nostre reiterate e documentate denunce, ma i fatti, e i morti, lo dimostrano. Il governo batta un colpo”, conclude De Fazio.
Emergenza carceri estate 2024 - La UILPA Polizia Penitenziaria, rappresentata dal Segretario Generale Gennarino De Fazio, ospite a Rai News 24 - Edizione del 27 giugno dalle ore 16.00
Roma, 27 Giu. – “Nella mattinata, all'esito di una perquisizione negli ambienti durante la quale sono state rinvenute armi rudimentali (bastoni e pezzi di ferro anche affilati) e grappa autoprodotta, un'ottantina di detenuti della quarta sezione del carcere romano di Regina Coeli, destinata a tossicodipendenti, si è rivoltata appiccando il fuoco e distruggendo numerose celle. Ora i disordini starebbero rientrando, diverse autorità sarebbero sul posto e non ci sarebbero feriti né fra i detenuti né fra il personale”.
Lo afferma Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Le carceri si confermano una polveriera pronta a esplodere alla minima scintilla. Suicidi, omicidi, violenze, stupri, devastazioni, traffici illeciti alla frequenza mai vista in precedenza, eppure dal Governo non si avverte il dovere di intervenire in maniera decisa. Lo stato generale delle prigioni è in grave emergenza, come mai negli ultimi 30 anni, e non si può continuare a pensare di affrontare una situazione straordinaria con misure, strumenti e tempi ordinari”, aggiunge il Segretario della UILPA PP.
“La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, convochi una riunione straordinaria del Consiglio dei Ministri e vari immediatamente un decreto-legge per sfoltire la densità detentiva e ridurre il sovraffollamento di 14mila reclusi, consentire assunzioni straordinarie e accelerate nel Corpo di polizia penitenziaria, deficitario di 18mila agenti, e garantire l’assistenza sanitaria, soprattutto psichiatrica. Servono poi riforme complessive e strutturali. Giorno per giorno la catastrofe si fa sempre più pesante ed evidente”, conclude De Fazio.
Roma, 27 Giu. – “Egiziano, 47 anni non ancora compiuti, nel 2025 avrebbe finito di scontare la pena infittagli per immigrazione clandestina, invece ha deciso di porre fine alla sua esistenza impiccandosi con la cintura nella sua cella del carcere genovese di Marassi. È accaduto verso le 7.00, a nulla sono valsi i soccorsi della Polizia penitenziaria e dei sanitari”.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Solo due giorni fa un altro ristretto era deceduto a Marassi per aver inalato gas dal fornello da campeggio. Con quello odierno, sono ben 47 i suicidi di detenuti dall’inizio dell’anno, cui aggiungere i 4 appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria che parimenti si sono tolti la vita. Numeri che fanno inorridire, per lo meno noi, ma che sembrano lasciare indifferenti il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il Governo Meloni. Si annuncia un decreto carceri che poi non viene discusso in consiglio dei ministri, a dire di qualcuno per migliorarlo, ma nel frattempo nelle prigioni si continua a morire. Nei sette giorni passati dall’annuncio ci sono stati 3 suicidi, a parte i decessi per altre cause”, aggiunge il Segretario della UILPA PP.
“Il governo dell’annuncite cronica passi ai fatti, sapendo che è politicamente e moralmente responsabile di queste morti in carceri diffusamente illegali e che la Polizia penitenziaria non può continuare a lavorare in queste condizioni drammatiche. Senza ulteriore indugio va ridotto il sovraffollamento detentivo, sono 14mila i detenuti in eccesso rispetto ai posti occupabili, servono assunzioni straordinarie e con procedure accelerate nella Polizia penitenziaria, mancante di 18mila unità, dev’essere assicurata l’assistenza sanitaria, specie psichiatrica. Occorrono poi riforme complessive e strutturali anche per riorganizzare l’Amministrazione e il Corpo di polizia penitenziaria. L’esecutivo non può far finta che tutto sia normale”, conclude De Fazio.