Ancora due evasi al Cesare Beccaria di Milano - Servizio TG La 7
Ancora due evasi al Cesare Beccaria di Milano - Servizio TG La 7
Archivio attuale e storico di articoli di quotidiani, settimanili e giornali vari, in cui è citata la UILPA Penitenziari
Ancora due evasi al Cesare Beccaria di Milano - Servizio TG La 7
Roma, 14 Giu. – “Non c’è pace all’Istituto Penale per Minorenni ‘Cesare Beccaria’ di Milano. Due detenuti, sembra entrambi minorenni e di origine straniera, sono evasi verso le 15.30 dai passeggi, scavalcando varie recinzioni, e si pensa siano riusciti a raggiungere la stazione della metropolitana. Sono in corso le ricerche da parte della Polizia penitenziaria e delle altre forze dell’ordine”.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“E’ di tautologica evidenza che le poche e inconsistenti misure adottate per mettere in sicurezza l’istituto penale per minorenni di Milano non abbiano avuto alcun effetto tangibile. Ci chiediamo cos’altro debba accadere nelle prigioni, per adulti e minori, affinché il Governo adotti seri provvedimenti. Solo ieri, in relazione agli organici del Corpo di polizia penitenziaria, avevamo riferito al Direttore generale del personale del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, Alessandro Buccino Grimaldi, di una coperta troppo corta. Oggi l’ennesimo evento disfunzionale che segna il fallimento della gestione carceraria. Tutto ciò, peraltro, a dispetto e sulle spalle degli operatori, sottoposti a carichi di lavoro inenarrabili e, talvolta, chiamati a prestare servizio a Milano da altre città, anche del sud, e persino costretti ad anticipare le spese per i viaggi e il soggiorno”, aggiunge il Segretario della UILPA PP.
“Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, batta un colpo o ne tragga le dirette conseguenze. Serve immediatamente un decreto carceri per mettere in sicurezza il sistema soprattutto con assunzioni straordinarie e accelerate nel Corpo di polizia penitenziaria, cui mancano più di 18mila unità. Parallelamente va riformato l’intero sistema d’esecuzione penale, vanno reingegnerizzati il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, così come va riorganizzato il Corpo di polizia penitenziaria. Ogni giorno che passa la catastrofe aumenta”, conclude De Fazio.
Suicidi in carcere - Una conta senza fine - LA UILPA PP a Otto Channel
Comunicato stampa del 14 giugno 2024 - Carceri: Ancora un suicidio, a Biella il 42esimo dell’anno
Roma, 14 Giu. – “Ormai non facciamo in tempo a riprenderci, per quanto possibile, dallo sconforto per un suicidio in carcere che se ne aggiunge un altro. Il secondo detenuto nel giro di poche ore si è impiccato verso l’una della notte scorsa a Biella, poco dopo che un altro si era tolto la vita ad Ariano Irpino. A Biella ha posto fine alle sue sofferenze un ristretto romeno, sui 45 anni d’età. A nulla sono valsi i soccorsi della Polizia penitenziaria e dei sanitari”. -
Lo afferma Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Sale così a 42 la tragica conta dei reclusi che si sono tolti la vita in una spirale che appare inarrestabile soprattutto per l’inerzia della politica e del Governo che non sembrano in grado di assumere provvedimenti concreti e consequenziali. A questo ritmo, si rischia di superare i 100 suicidi in un anno, cui bisogna aggiungere quelli fra la Polizia penitenziaria, 4 nel corso del 2024”, calcola il Segretario della UILPA PP.
“Non c’è più tempo. L’esecutivo non può continuare a far finta di nulla. Serve un decreto carceri per deflazionare il sovraffollamento detentivo, sono oltre 14mila i detenuti in più rispetto ai posti disponibili, consentire l’assunzione straordinaria e accelerata di agenti del Corpo di polizia penitenziaria, ne mancano più di 18mila, e assicurare il potenziamento dell’assistenza sanitaria, specie di natura psichiatrica. Parallelamente, va riformato l’intero sistema d’esecuzione penale, vanno reingegnerizzati il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità e va riorganizzato il Corpo di polizia penitenziaria”, conclude De Fazio.
Roma, 14 Giu. – “Se il Governo non realizzerà, come sembra, quota 41 per l’accesso alla pensione, l’ha già ottenuta con i suicidi in carcere. Il 41esimo detenuto morto in carcere, di carcere e per carcere dall’inizio dell’anno si è impiccato ieri sera verso le 20.00, con i propri slip, in una cella singola del carcere di Ariano Irpino. A nulla sono valsi i soccorsi. Napoletano, 39 anni non ancora compiuti, si era reso protagonista di molteplici intemperanze e gravi aggressioni a operatori di Polizia penitenziaria, segno evidente di un disagio mentale che investe un vastissimo numero di ristretti e che ha inevitabili ripercussioni anche sul benessere del personale. Ai 41 suicidi di reclusi vanno infatti aggiunti anche i 4 appartenenti alla Polizia penitenziaria che nel corso del 2024 hanno messo fine alla propria esistenza”.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Ormai è una strage senza sosta e se non ci sarà un’immediata inversione di tendenza si sfonderà tragicamente ogni record nella conta dei suicidi in carcere e per carcere. Il sistema ormai è imploso a causa di una gestione politica dell’apparato penitenziario sconsiderata che è stata perpetrata per decenni e che coloro che l’hanno alimentata adesso addebitano ipocritamente al Governo in carica. Governo, quello attuale, che peraltro dimostra incapacità nell’affrontare compiutamente il problema, come detto gravissimo e generato soprattutto da altri, e si mostra restio a intraprendere percorsi risolutivi o anche solo incisivi”, aggiunge il Segretario della UILPA PP.
“Una vera e propria emergenza come quella attuale, che per di più si protrae da lungo tempo, non può essere affrontata con strumenti e misure ordinarie. Va varato un decreto carceri che deflazioni il sovraffollamento detentivo, sono oltre 14mila i detenuti in esubero, consenta l’assunzione straordinaria e accelerata di agenti del Corpo di polizia penitenziaria, cui mancano più di 18mila unità, e permetta il potenziamento dell’assistenza sanitaria, specie di natura psichiatrica. Parallelamente va riformato l’intero sistema d’esecuzione penale, vanno reingegnerizzati il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità e va riorganizzato il Corpo di polizia penitenziaria. Lo ripetiamo, non c’è più tempo”, conclude De Fazio.