Radio Carcere - Mentre continua la tragica conta, si riparla di caserme dismesse - Con la partecipazione della UILPA PP
Radio Carcere - Mentre ricomincia la tragica conta, si riparla di caserme dismesse - Con la partecipazione della UILPA PP.
Archivio attuale e storico di articoli di quotidiani, settimanili e giornali vari, in cui è citata la UILPA Penitenziari
Radio Carcere - Mentre ricomincia la tragica conta, si riparla di caserme dismesse - Con la partecipazione della UILPA PP.
Cremona Torniamo a parlare della situazione del carcere di Cremona dove questa mattina un detenuto italiano ha compiuto un gesto estremo. E’ il 14esimo episodio di questo tipo da inizio anno.
L’Uilpa polizia penitenziaria torna a ribadire la necessità di implementare il personale e di risolvere il problema del sovraffollamento. la casa circondariale cremonese, con 551 detenuti presenti a fronte di 382 posti disponibili si caratterizza per forte sovraffollamento e, con 180 agenti quando ne servirebbero almeno 335, per pesantissima carenza di personale.
Fonte: Telecolor TGFonte: Telecolor TG
Roma, 24 Feb. – “Un detenuto italiano, accusato di reati a sfondo sessuale e contro la persona, si è suicidato impiccandosi stamattina presso la Casa Circondariale di Cremona. A nulla sono valsi i soccorsi. Sale così a 14 la drammatica conta dei reclusi che si sono tolti la vita dall’inizio dell’anno, cui bisogna aggiungere un operatore. Siamo palesemente di fronte a una carneficina a cui non si pone, di fatto, alcun argine efficace e che testimonia ancor di più, qualora ce ne fosse bisogno, la drammaticità dell’emergenza penitenziaria.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Anche la casa circondariale cremonese, con 551 detenuti presenti a fronte di 382 posti disponibili si caratterizza per forte sovraffollamento e, con 180 agenti quando ne servirebbero almeno 335, per pesantissima carenza di personale. A ciò si aggiungano la mancanza di un Comandante della polizia penitenziaria titolare da molti anni e la disorganizzazione complessiva che, anche da questo, ne deriva, più le altre disfunzionalità di sistema, comuni a pressoché tutte le carceri, e il quadro appare in tutta la sua tragicità”, spiega il Segretario della UILPA PP.
“Del resto, mentre il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, continua a magnificare dell’improbabile (tranne qualche rara eccezione) riconversione a scopo detentivo di caserme delle forze armate dismesse, senza peraltro tenere in debito conto che quasi mai le caserme sono lì dove servirebbero le prigioni, nelle carceri il sovraffollamento e i problemi dilagano. Sono complessivamente 16mila i detenuti oltre la capienza, mentre più di 18mila gli agenti mancanti agli organici della Polizia penitenziaria. Peraltro, mentre si decantano i meriti della nomina del commissario straordinario all’edilizia, dopo oltre due mesi dalle dimissioni di Giovanni Russo, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e il Corpo di polizia penitenziaria sono ancora senza un Capo, e ciò al netto della meritoria opera dell’attuale facente funzioni, Lina di Domenico. Il governo prenda compiutamente atto dell’emergenza e ponga un freno alle sofferenze di detenuti e operatori, quest’ultimi ormai stremati da turnazioni massacranti, carichi di lavoro debordanti e continue aggressioni (3.500 in un anno). Serve subito, non fra anni, deflazionare la densità detentiva, potenziare gli organici del personale, assicurare l’assistenza sanitaria e riorganizzare l’intero apparato anche avviando riforme complessive. È impensabile proseguire a lungo in queste condizioni”, conclude De Fazio.
Roma, 19 Feb. – “A togliersi la vita questa volta è stato un detenuto di 52 anni, ristretto presso la Casa Circondariale di Frosinone. È successo stamattina, a nulla sono valsi i soccorsi. Con quello di oggi sono 13 i reclusi che si sono tolti la vita dall’inizio dell’anno, più un operatore, per un totale di ben 14 morti di carcere e per carcere in 50 giorni. Peraltro, la tragica conta dei suicidi potrebbe essere ancora più grave se si desse una qualificazione definitiva ad almeno una decina di decessi per cause da accertare”.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Mentre l’attenzione del Governo e, particolarmente, della premier Giorgia Meloni, sembra meticolosamente focalizzata a conseguire il funzionamento dei centri di permanenza e rimpatrio con annesso il carcere in Albania, le prigioni in ‘patria’ continuano a essere abbandonate a se stesse e, con esse, detenuti e lavoratori, in primis quelli del Corpo di polizia penitenziaria, sottoposti a turnazioni disumane e privati di elementari diritti anche di rango costituzionale, spesso aggrediti e per giunta sottoposti a procedimenti disciplinari e penali”, aggiunge il Segretario della UILPA PP.
“16mila detenuti oltre i posti disponibili, più di 18mila unità mancanti agli organici della Polizia penitenziaria, deficienze strutturali, infrastrutturali e negli equipaggiamenti, disorganizzazione imperante e tutto ciò che ne deriva non si risolvono con commissari straordinari e l’improbabile creazione di ulteriori posti detentivi, peraltro non accompagnata da massicce assunzioni, né tantomeno con la ricerca di capri espiatori come se dirigenti e operatori di periferia, quand’anche commettano errori, fossero gli unici responsabili di un sistema da anni alla deriva e sostanzialmente abbandonato dalla politica di maggioranza. Servono urgenti misure deflattive della densità detentiva e il corposo potenziamento della Polizia penitenziaria, oltre che delle altre figure professionali, così come necessita garantire l’assistenza sanitaria e avviare riforme complessive dell’intero apparato d’esecuzione penale”, conclude De Fazio.