Cremona, la spia di un sistema da cambiare - Giustizia Caffè
Cremona, la spia di un sistema da cambiare - Giustizia Caffè - Interviene il Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria Gennarino De Fazio
Archivio attuale e storico di articoli di quotidiani, settimanili e giornali vari, in cui è citata la UILPA Penitenziari
Cremona, la spia di un sistema da cambiare - Giustizia Caffè - Interviene il Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria Gennarino De Fazio
Cremona, nuova protesta con incendio in carcere: 80 detenuti evacuati, due in ospedale - Servizio su Telecolor TG
Roma, 04 giu. – “Verso le ore 22.00 di ieri, alcuni detenuti della Casa Circondariale di Cremona, sembra per protestare a causa della mancata somministrazione di uno psicofarmaco, hanno appiccato il fuoco alle rispettive celle. Le fiamme si sono propagate coinvolgendo due sezioni detentive su due piani del fabbricato, il secondo e il terzo, rendendo necessaria l’evacuazione di circa ottanta ristretti, che sono stati condotti ai passeggi. I Vigili del Fuoco, intervenuti a supporto della Polizia penitenziaria, avrebbero impiegato alcune ore per domare l’incendio. Il carcere è presidiato all’esterno dalle forze dell’ordine”.
Lo riferisce Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Nelle carceri da troppo tempo si vive l’inferno, talvolta, come nel caso di Cremona, non solo metaforico. Cambiano i Capi del DAP, tre in due anni, ma non muta la disfatta dello Stato, che resta inerme di fronte allo sfacelo più totale. È evidente, come abbiamo sottolineato più volte, che la grave disfunzionalità del sistema non possa essere affrontata solo per via amministrativa, ma che occorrano gli interventi della politica, del Ministero della Giustizia e del Governo”, aggiunge il sindacalista.
“Ripetutamente abbiamo segnalato le gravissime criticità del carcere cremonese, che assomma a quelle comuni alla quasi totalità degli istituti penitenziari del Paese alcune difficoltà particolari, come quelle che derivano dal non avere assegnato un Comandante della Polizia penitenziaria titolare da circa tre anni e da una gestione complessiva che si caratterizza per continui disordini”. Spiega ancora De Fazio.
“Quanto sta avvenendo in queste ore, sperando che si debba fare la conta di danni solo materiali, conferma che la grave emergenza penitenziaria è ancora in atto e che dalle rivolte e dai tredici morti del marzo 2020 la situazione non è affatto cambiata. Più che le parole, le declamazioni di principio e le passerelle, alla Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, e al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, chiediamo fatti concreti, quale l’emanazione di un decreto-legge che affronti l’emergenza e crei le precondizioni per una riforma complessiva che ripensi il sistema d’esecuzione penale, rifondi il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e reingegnerizzi il Corpo di polizia penitenziaria”, conclude il Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
Comunicato stampa - Roma, 27 mag. – “Da lanci d’agenzia apprendiamo che il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria avrebbe fatto sapere che il Ministero della Giustizia non ha assunto alcuna iniziativa né espresso valutazioni politiche in relazione al disegno di legge che prevede la realizzazione di ‘casette dell’amore’ in ogni carcere, nonché l’ampliamento dei casi in cui possono essere autorizzati i permessi di necessità e il numero e la durata delle telefonate ordinarie per i detenuti. Evidentemente a Via Arenula preferiscono nascondersi, anziché esprimersi compiutamente sulla fattibilità e sull’impatto che le novelle legislative avrebbero sul già disastrato sistema carcerario”.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Noi preferiamo avere un approccio laico e non fare una questione ideologica del tema dell’affettività, ma aumentare i permessi, così come rendere giornaliere e della durata di venti minuti le telefonate dei detenuti avrà ripercussioni devastanti sul carico di lavoro del Corpo di polizia penitenziaria, i cui organici sono mancanti di ben 18mila unità. Pure per questo continuiamo a ripetere che le modifiche all’ordinamento penitenziario e, più in generale, al sistema d’esecuzione penale non dovrebbero introdursi in maniera parcellizzata e disomogenea, su singole questioni, ma in modo organico e coerente. Tuttavia, è evidente che non vi sia un disegno complessivo e l’atteggiamento del Ministero della Giustizia lo conferma ulteriormente” – aggiunge il Segretario della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Da Via Arenula, dove sembra che se ne vogliano lavare le mani, dovrebbero invece esprimersi compiutamente sulla portata e sugli effetti delle misure che verrebbero introdotte con l’approvazione del disegno di legge n. 1876, il cui iter sta avanzando in Senato, e su come pensano di far fronte alle nuove ed esponenzialmente amplificate incombenze che si riverserebbero sugli operatori, già sottoposti a turni massacranti e alla compressione, persino, di diritti costituzionali quali il limite alla durata della giornata lavorativa, il riposo settimanale e le ferie annuali” – continua De Fazio.
“Per non parlare poi della spirale di violenza che il carcere produce. Ogni giorno sono più di tre gli appartenenti alla Polizia penitenziaria che vengono aggrediti in maniera grave da reclusi, tanto che il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ne ha secretato il numero esatto per motivi di ordine e sicurezza pubblici. Anche per questo, pensare all’ ‘amore’ sembra un ossimoro. Al Ministero della Giustizia, allora, la smettano di fare come Ponzio Pilato e aprano un confronto serio e complessivo sulla questione carceraria. Noi, senza pregiudizi e calcoli opportunistici, siamo pronti da sempre a fornire il nostro contributo” – conclude il sindacalista.
Camera dei Deputati - Interpellanza PAPIRO oganici POLPEN, la UILPAPP citata più volte, ascolta l'interpellanza e le risposte.