Microtelefonini in carcere - Servizio del TG2
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Archivio attuale e storico di articoli di quotidiani, settimanili e giornali vari, in cui è citata la UILPA Penitenziari
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Fuga dal carcere di trapani, Armando Algozzino: "Sistema agonizzante in tutta Italia, urgono interventi legislativi per chi evade o tenta di evadere." - Scarica qui il comunciato stampa.
Scarica qui il comunicato stampa - ROMA, 16 giugno 2019 – “Ci risiamo! Oggi è il turno di Napoli Poggioreale, dove in queste ore al padiglione “Salerno”, da primissime e frammentarie notizie che pervengono, pare che i detenuti abbiano preso il sopravvento sulla gestione del presidio detentivo. Sul luogo stanno convergendo rinforzi della Polizia penitenziaria anche da altri istituti per cercare di ristabilire l’ordine e la sicurezza”.
A darne notizia è Gennarino De Fazio, per la UILPA Polizia Penitenziaria nazionale, che aggiunge: “solo pochi giorni fa, nel corso del confronto in atto fra amministrazione penitenziaria e organizzazioni sindacali sul dilagare dei disordini, dei tumulti e delle aggressioni alle donne e agli uomini della Polizia penitenziaria, l’abbiamo detto al Capo del DAP Basentini: la fase di studio, analisi e proposte deve essere serrata e rapida e parallelamente è indispensabile introdurre misure che elevino gli standard di sicurezza e correggano le falle nei sistemi custodiali, altrimenti si rischia di arrivare troppo tardi esattamente come nel detto popolare che vuole che nelle more che il medico s’istruisca il malato muoia”.
“L’abbiamo detto e ripetuto – chiosa ancora il sindacalista della UIL – non è possibile continuare a gestire una situazione emergenziale come fosse normale e con misure ordinarie; è necessario invece istituire una task force permanente al Ministero della Giustizia e prevedere immediati investimenti sia per l’introduzione e l’implementazione di strumenti e tecnologie sia, e soprattutto, per consentire assunzioni straordinarie di Poliziotti penitenziari che possano colmare i vuoti organici di oltre 4.000 unità”.
Altrimenti – conclude De Fazio – pur apprezzando l’apertura al dialogo e persino la ‘buona volontà’ del vertice del DAP, senza un impegno certo del ministro Bonafede e del Governo temiamo che si continuerà a dibattere solo di pannicelli caldi e, con i disordini che ormai si registrano pressoché quotidianamente, l’interrogativo che ora ci si pone non è più sul quando, ma sul dove”.
Scarica qui il comunicato stampa - ROMA, 13 giugno 2019 – “La mancata crescita o, addirittura, la recessione costituiscono non solo la causa, ma quasi sempre anche l’effetto di misure regressive che hanno investito e investono la pubblica amministrazione e, in particolare, la giustizia e le carceri”.
È quanto dichiara Gennarino De Fazio, per la UILPA Polizia Penitenziaria nazionale, a margine della riunione che le Organizzazioni Sindacali hanno avuto stamani al Ministero della Giustizia per un confronto sulle modifiche da apportare al regolamento di riorganizzazione.
Per De Fazio “è necessario rilanciare la macchina della giustizia e, in particolare, l’Amministrazione penitenziaria dopo anni di ritardi e di politiche che hanno avuto come unico obiettivo tagli indiscriminati e che, paradossalmente, non hanno prodotto alcun risparmio concreto, ma solo l’elevazione di improbabili logiche di spending review a rango superiore rispetto a obiettivi costituzionali, quali il buon andamento, l’efficienza e l’efficacia della pubblica amministrazione”.
“Per questo – continua l’esponente della UILPA PP – nella riunione di stamattina abbiamo chiesto che con le correzioni al regolamento si recuperi rispetto agli errori del passato con l’immediata adozione di misure che contemplino anche la reintroduzione di due Vice Capo per il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria; il ripristino delle precedenti circoscrizioni Provveditoriali per Liguria, Abruzzo, etc.; la restituzione al DAP della gestione dei Sistemi Informativi Automatizzati per la parte di pertinenza; la revisione dei posti di funzione negli uffici dirigenziali per valorizzare compiutamente la Dirigenza della Polizia penitenziaria anche in previsione dei correttivi al riordino delle carriere”.
“Ci aspettiamo ora – conclude De Fazio – che il ministro Bonafede, per la quota che gli compete, completi con i fatti uno slogan che altrimenti rischia di rimanere vuoto e senza senso compiuto: il ‘Governo del Cambiamento’ cosa intende cambiare? E, soprattutto, come?”