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Suicidio a Vasto e carenza organaci - La UILPA a TVSEI

Comunicato stampa -  ROMA 08/04/2021“I dati illustrati nel rapporto del Consiglio d'Europa 'Space' non ci sorprendono affatto, anzi confermano quello che diciamo da tempo, così come mettono a nudo una politica generale in tema di esecuzione penale e, nello specifico, carceraria del tutto evanescente e che perdura da troppo tempo. Al sovraffollamento del 120 percento descritto nel rapporto del Consiglio d’Europa e probabilmente anche sottostimato, a causa del restringimento degli spazi per locali inagibili, fanno da contraltare organici della Polizia penitenziaria carenti e sottodimensionati per circa 17.000 unità e ai quali si è risposto sinora con palliativi”.   È quanto afferma Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, commentando i dati appena diffusi dal Consiglio d’Europa e che descrivono le carceri italiane come le più sovraffollate dell’Unione Europea.  “Non si pensi, peraltro, – continua il leader della UILPA Polizia Penitenziaria – che, nonostante alcune misure deflattive introdotte a seguito della pandemia da Coronavirus e dopo le rivolte del marzo dello scorso anno, la situazione dalla fine di gennaio 2020 sia di molto migliorata, atteso che alla pur apprezzabile riduzione del numero dei reclusi è corrisposto un ulteriore restringimento degli spazi disponibili, sia per l’effetto delle rivolte predette, che hanno reso inagibili intere sezioni detentive, sia per la necessità di istituire reparti per il trattamento e l’isolamento Covid”. “Del resto – rincara De Fazio – i numeri del contagio da Covid-19 ancora in crescita in questi giorni, nonostante una certa frenata nel Paese, sono un ennesimo indicatore di grandi emergenze che meriterebbero di essere affrontate con adeguati provvedimenti da parte del Governo. Decongestionamento della densità detentiva, potenziamento degli organici e degli equipaggiamenti della Polizia penitenziaria, rafforzamento del servizio sanitario dedicato alle carceri, chiarezza e rapidità nelle vaccinazioni contro la SARS-CoV-2 dovrebbero essere le parole d’ordine. Al contrario, si registrano sempre più gravi ritardi e soprattutto sui vaccini, anche per le note vicende di AstraZeneca, regna la più grande incertezza, che certamente non incentiva l’adesione di operatori e detenuti ai, peraltro lenti e frastagliati, piani d’immunizzazione” “Noi – conclude il sindacalista – continuiamo a riporre fiducia e grandi aspettative nella Guardasigilli, Marta Cartabia, tuttavia, registriamo un certo ritardo di indirizzi: la Ministra sciolga gli indugi, dica chiaramente cosa vuole fare dell’esecuzione penale e del carcere, apra un confronto serrato con tutte le parti in causa e metta in campo le strategie per realizzarlo, ogni ritardo non fa che aggravare la situazione”.

Covid, crescono i contagi in carcere - La UILPA PP a StudioAperto

 

Comunicato stampa del 3 aprile 2021 - Carceri: Disordini e Agenti contusi a Salerno, il Governo dia un segnale

ROMA, 3/04/2021“Disordini, appartenenti alla Polizia penitenziaria aggrediti, minacciati di morte e per i quali si sono rese necessarie le cure del pronto soccorso dell’ospedale cittadino. Con questo allarmante «bollettino», a poco più di un anno dalla sommossa che diede inizio alle violente e tragiche rivolte carcerarie del marzo 2020, il penitenziario salernitano nella serata di ieri è divenuto nuovamente e pericolosamente teatro di violenze e gravissima violazione delle regole penitenziarie. Certo, la situazione da allora è complessivamente mutata, grazie soprattutto a una rinnovata e più incisiva attenzione dei Vertici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, ma è del tutto evidente che ciò non sia affatto sufficiente e che il DAP, le carceri, le donne e gli uomini della Polizia penitenziaria non possano essere abbandonati a se stessi e necessitino di interventi urgentissimi e tangibili da parte del Governo”.

Lo afferma Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, commentando indefesso i fatti accaduti ieri sera presso la Casa Circondariale di Salerno.

De Fazio poi spiega: “nel pomeriggio di ieri, complice la penuria degli organici della Polizia penitenziaria che non consente un adeguato presidio di tutti gli ambienti e gli snodi del carcere, una decina di detenuti, con violenze e minacce agli Agenti, hanno tentato di impossessarsi dei pacchi con generi di conforto e di abbigliamento recapitati dai familiari e che erano stati trattenuti per i necessari controlli. Solo la grande professionalità della Polizia penitenziaria, che è dovuta ricorrere all’indispensabile richiamo di unità libere dal servizio, ha consentito in tarda serata di ristabilire l’ordine”.

“L’episodio, l’ennesimo, desta moltissima preoccupazione – argomenta ancora il leader della UILPA Polizia Penitenziaria – non solo perché dà il senso di una situazione carceraria che continua essere esplosiva e a rischio di deflagrazione a ogni minima scintilla, ma anche perché si colloca in un contesto e rispetto a un tema, la ricezione dei pacchi dei familiari, che almeno sotto il profilo meramente concettuale è associabile all’inchiesta della locale Procura della Repubblica e che ha messo in luce, poche settimane fa, un ingente traffico di sostanze stupefacenti e di apparecchi di telefonia cellulare all’interno del penitenziario”.

 “A fronte di ciò – prosegue il sindacalista –, auspichiamo immediate e decise risoluzioni del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria a sostegno della sicurezza del carcere salernitano, con l’invio di rinforzi all’organico e una revisione della gestione detentiva che, pure nella dislocazione dei reclusi, tenga sufficientemente conto anche di quanto emerso proprio in relazione all’ingresso di stupefacenti e di strumenti di comunicazione fraudolenta. Ma, soprattutto, è indispensabile un palpabile intervento del Governo, in linea con quanto affermato dal Presidente Draghi durante la discussione sul voto di fiducia alla Camera dei Deputati, che potenzi le dotazioni organiche e gli equipaggiamenti della Polizia penitenziaria”.

 “Apprezziamo, peraltro, la circostanza che proprio ieri sera la Ministra Cartabia abbia fatto sapere, attraverso fonti di agenzia di stampa, che «monitora» costantemente la situazione nei penitenziari, ma non possiamo esimerci dall’evidenziare che non si può lasciare molto tempo all’indugio quando servono azioni immediate. Non vorremmo – conclude De Fazio – che le carceri divenissero la moderna Sagunto!”

Comunicato stampa  ROMA 2/04/2021 – “Cresce ancora il contagio nelle carceri. Secondo i dati forniti dall’Ufficio Attività Ispettiva e di Controllo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, sono 750 i detenuti e 716 gli operatori positivi alle ore 21.00 di ieri sera. Complici evidentemente le varianti, il Covid-19 in questo momento sembra correre più veloce nelle prigioni che nel resto del Paese e, soprattutto, non pare scorgersi un’inversione di tendenza; anzi, l’incidenza del contagio è quasi raddoppiata fra i detenuti in poco più di un mese e cresciuta significativamente anche fra gli operatori (erano 401 i detenuti e 603 gli operatori positivi il 25 febbraio scorso). A Reggio Emilia (74 d), Catanzaro (72 d), Pesaro (59 d), Padova Due Palazzi (55 d), Roma Rebibbia Femminile (54 d), Asti (52 d), Melfi (52 d) e Parma (49 operatori) i focolai che destano al momento maggiore preoccupazione”.

 A lanciare nuovamente l’allarme sul contagio da SARS-CoV-2 nelle carceri, come spesso è avvenuto durante la pandemia da Coronavirus, è Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.

         De Fazio spiega: “se può ritenersi inevitabile che l’andamento della pandemia nei penitenziari segua il trend che si registra nel resto del Paese, questa accelerazione ci sembra persino più violenta, nonostante le misure di contenimento adottate dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria che, fatta eccezione per alcune possibili criticità territoriali, reputiamo sostanzialmente adeguate. Stando così le cose, si pone forte l’esigenza di un intervento del Governo che miri alla velocizzazione, senza tentennamenti e, almeno per le carceri, con una regia nazionale, delle vaccinazioni, al deflazionamento della densità detentiva e al potenziamento degli organici e degli equipaggiamenti del Corpo di polizia penitenziaria. Alla data di ieri erano 5.886 i detenuti e 16.459 gli operatori ai quali è stata somministrata almeno la prima dose vaccinale”.

 

            “Questo, fra l’altro, abbiamo chiesto alla Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, nell’incontro che abbiamo avuto due giorni fa e su questo ci aspettiamo un forte segnale dal Governo. Del resto, era stato lo stesso Presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante la replica alla discussione generale sulla fiducia a Montecitorio, a dichiarare che «non dovrà essere trascurata la condizione di tutti coloro che lavorano e vivono nelle carceri»: è giunto allora il momento di passare dalle parole ai fatti! – conclude il leader della UILPA Polizia Penitenziaria.

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