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Nella mattinata di ieri mentre presso il carcere napoletano di Poggioreale si svolgeva la cerimonia celebrativa per il 199° Anniversario della fondazione del Corpo, i poliziotti penitenziari comunque impegnati in prima linea a svolgere il loro quotidiano lavoro, nel reparto colloqui sorprendevano una donna di circa 60 anni che tentava di introdurre nel penitenziario circa 250 grammi di hashish.

Il lavoro di intelligence della Polizia penitenziaria non si è però fermato lì. Insospettiti dell'ingente quantità di sostanza stupefacente, le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria del reparto di Poggioreale ha effettuato anche una perquisizione nell'abitazione della donna, ove hanno trovato altri 200 grammi c.a di hashish.

Il segretario regionale della UIL PA Polizia Penitenziaria Domenico de Benedictis esprime, con orgoglio e soddisfazione, elogio ai poliziotti penitenziari che hanno effettuato l'operazione, una delle tante ma che spesso passano in sordina. Segnale tangibile di come negli appartenenti al Corpo non cali mai l’attenzione e la dedizione al sacrificio, neanche nel giorno della loro Festa.

Tuttavia, – evidenzia de Benedictis – l’episodio è anche un segnale tangibile di un’altra grave problematica. Gli istituti italiani non sono assolutamente adeguati e pronti, sia per la tipologia arcaica delle strutture sia per la scarsità delle risorse umane e tecnologiche. L'apertura dei detenuti, fatta tanto per far vedere qualcosa all'Europa e per convincerci che siamo il paese di Cesare Beccaria, ovvero il paese del diritto, se non sarà supportata da un’urgente riforma complessiva del sistema di esecuzione penale sarà nociva per la collettività e per i detenuti stessi, che subiranno le nefaste dinamiche della malavita negli spazi aperti del carcere.

Auspichiamo pertanto – conclude il segretario regionale della UILPA Polizia Penitenziaria – che il Ministro ed il Governo diano concretezza agli impegni assunti e proseguano compiutamente nell’attività riformatrice che non può fare a meno dello stanziamento di risorse economiche adeguate ed appositamente finalizzate. Altrimenti saranno solo palliativi.

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