Subito le body-cam alla PolPen - La UILPA PP sui TG
Subito le body-cam alla PolPen - La UILPA Polizia Penitenziaria sui TG
Qui il contributo completo del Segretario Generale Gennarino DE FAZIO
Archivio attuale e storico di articoli di quotidiani, settimanili e giornali vari, in cui è citata la UILPA Penitenziari
Subito le body-cam alla PolPen - La UILPA Polizia Penitenziaria sui TG
Qui il contributo completo del Segretario Generale Gennarino DE FAZIO
Comunicato stampa - ROMA, 29/06/2021 – “Dopo Santa Maria Capua Vetere, ma anche dopo San Gimignano, Torino, Firenze, Viterbo, etc., indipendentemente dall’accertamento dei fatti e fermo restando che confidiamo che gli appartenenti alla Polizia penitenziaria potranno dimostrare, almeno nella stragrande maggioranza dei casi, il loro corretto operato, riteniamo che non sia più rinviabile dotare il Corpo di body-cam al fine di riprendere ogni fase operativa all’interno delle carceri”.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
De Fazio prosegue: “lo chiediamo da anni e lo abbiamo sollecitato recentemente nelle occasioni di confronto che abbiamo avuto con la Guardasigilli Cartabia; il Corpo di polizia penitenziaria è sano e non ha nulla da nascondere, anzi, è suo interesse pubblicizzare, perché per comprendere il carcere bisogna aver visto, come affermato da Calamandrei; e noi vogliamo che si veda!”
“Peraltro – spiega il leader della UILPA PP –, sul tema già anni fa il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha acquisito il parere favorevole del Garante per la protezione dei dati personali. Allora non procedere di conseguenza alimenta il legittimo sospetto che altri e non il Corpo di polizia penitenziaria abbiano qualcosa da nascondere”.
“Perché, lo ribadiamo, nelle carceri lo Stato pretende di imporre il rispetto della legge non osservandola a sua volta, finanche nei confronti dei suoi stessi servitori. Occorre una presa di coscienza della politica e del Governo ed è indispensabile che il Presidente del consiglio Draghi, dopo le parole pronunciate nella replica alla discussione sulla fiducia in Parlamento, dia un segnale di coerenza. Si prenda atto – conclude –, anche per il giustificato timore della Polizia penitenziaria nell’effettuare qualsiasi intervento e la cognizione di ciò nell’animo dei detenuti, la situazione rischia di divenire irrecuperabile!”
Santa Maria Capua Vetere - La UILPA Polizia Penitenziaria sui TG
Comunicato stampa - ROMA 28/06/2021 – “Le notizie che provengono da Santa Maria Capua Vetere ci lasciano sgomenti e atterriti. Pare siano 59 gli appartenenti alla Polizia penitenziaria sospesi, 6 quelli sottoposti agli arresti domiciliari, decine gli indagati. Interdetto anche il Provveditore regionale, capo delle carceri campane”.
È quanto riferisce Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, a seguito della chiusura delle indagini preliminari da parte della Procura di Santa Maria Capua Vetere.
I fatti avevano avuto origine con le rivolte della primavera dell’anno scorso e i successivi interventi per il ripristino dell’ordine e della sicurezza carceraria condotto dalla Polizia penitenziaria.
L’ordinanza sarebbe stata comunicata durante la notte e fino alle prime ore del mattino.
De Fazio poi commenta: “continuiamo a nutrire incondizionata fiducia nella magistratura e, più in generale, negli organi inquirenti, nonostante la spettacolarizzazione che abbiamo denunciato durante la prima fase delle indagini, ma nutriamo altrettanta fiducia nella generalità degli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria, al di là di possibili casi isolati di eccesso o, addirittura, di Agenti infedeli, che vanno individuati, isolati e perseguiti. Tuttavia, se le proporzioni fossero davvero quelle che sembrano emergere, quanto accaduto confermerebbe che il sistema complessivo non funziona, che l’esecuzione carceraria va reingegnerizzata e che l’Amministrazione penitenziaria va rifondata”.
“Il carcere – continua il Segretario della UILPA PP alludendo ai fatti della stazione Termini – è via Marsala ogni giorno! Ogni giorno si verificano più di due aggressioni alla Polizia penitenziaria, con lo Stato inerme che non riesce a risolvere il problema e a mettere in sicurezza i suoi servitori, lasciandoli di fatto alla berlina, esposti agli attacchi della criminalità e, poi, alle successive indagini della magistratura”.
“Sia chiaro – precisa ancora De Fazio –, chi viola la legge si pone evidentemente al di fuori di essa e va perseguito, ma se le presunte infrazioni, addirittura le ipotesi di tortura, si espandono a macchia d’olio e ad essere coinvolti sono anche dirigenti generali di primissimo ordine, ritenuti fino a poco tempo fa anche ‘illuminati’ e presi a modello da imitare, è palese che il problema stia nell’organizzazione complessiva, la quale non è capace di prevenire possibili degenerazioni o, quantomeno, di non renderle neppure sospettabili”.
“Anche sulle carceri, impegnandosi espressamente a migliorare le condizioni di coloro che vi lavorano e vi vivono, il presidente del Consiglio Draghi ha ottenuto la fiducia in Parlamento. Adesso gli chiediamo, pretendiamo, che sia consequenziale. La Ministra della Giustizia Cartabia apra immediatamente tavoli di confronto tematici con le Organizzazioni Sindacali rappresentative per l’individuazione di un’efficace strategia di rinascita del sistema penitenziario e dell’esecuzione penale. Per le carceri – conclude il leader della UILPA PP – serve una vera e propria catarsi”.
Comunicato stampa del 26 giugno 2021 - Carceri: De Fazio (UILPA PP), il carcere è via Marsala ogni giorno
ROMA 26/06/2021 – “Scene come quelle accadute alla stazione Termini qualche giorno fa, in carcere si verificano con frequenza quasi giornaliera. Sono state 397, ben più di due al giorno, nei primi sei mesi dell’anno le aggressioni perpetrate da detenuti ai danni di appartenenti alla Polizia penitenziaria. Aggressioni che molto spesso avvengono con armi rudimentali, ma non meno letali. Senza contare che la Polizia penitenziaria, all’interno delle carceri, oltre a essere mal equipaggiata e in fortissimo sottodimensionamento organico, opera per legge completamente disarmata e senza alcun dispositivo di dissuasione o protezione. Non sono più rinviabili tangibili interventi del Governo per contenere i crescenti attacchi alle Forze dell’Ordine”.
Questa la riflessione che affida a una nota Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
De Fazio spiega: “quanto accaduto in via Marsala ha destato molto clamore nel dibattito pubblico e se non è arrivato ad ancora più gravi conseguenze lo si deve esclusivamente al coraggio, alla capacità operativa, alla freddezza e alla lucidità che hanno dimostrato i colleghi della Polizia di Stato intervenuti, cui va l’ammirazione e la solidarietà della UILPA Polizia Penitenziaria. Ma episodi di aggressione allo Stato come quelli, perché di questo si tratta, nel chiuso delle carceri e al riparo da obiettivi di fotocamere e smartphone avvengono ogni giorno e, come nel caso del malcapitato collega della Polizia di Stato, anche gli appartenenti alla Polizia penitenziaria vengono indagati dalla magistratura e, talvolta, subiscono pure la beffa del Ministero della Giustizia che si costituisce parte civile contro di loro”.
“Servono dunque immediati interventi da parte del Governo – prosegue il leader della UILPA Polizia Penitenziaria – che da un lato inaspriscano le pene, rendendole anche certe e immediate, per coloro che aggrediscano le Forze dell’Ordine e dall’altro, per la Polizia penitenziaria, consentano cospicui rinforzi all’organico e il potenziamento di equipaggiamenti e di moderne strumentazioni tecnologiche. Fra queste, non ultima la dotazione di body-cam per riprendere gli interventi operativi e documentare per intero quanto avviene e non solo, come tal volta accade, i momenti finali captati da circuiti di videosorveglianza fissi”.
“Al Ministero della Giustizia, invece, chiediamo nuovamente l’immediata revisione del modello custodiale e di gestione dei detenuti con patologie psichiatriche, nonché di costituirsi parte civile nei procedimenti penali a carico di detenuti che aggrediscano la Polizia penitenziaria. Sarebbe grave e politicamente imperdonabile – conclude il Segretario della UILPA PP – alimentare la demotivazione, la paura di poter intervenire e persino la disaffezione nelle donne e negli uomini in divisa posti a presidio della libertà delle istituzioni democratiche e della sicurezza dei cittadini”.