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Roma, 12 mar. “Il Sottosegretario alla giustizia, con delega al personale del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP), Andrea Delmastro delle Vedove, rivendica legittimamente il merito del governo Meloni nell’aver previsto l’assunzione straordinaria di Agenti di polizia penitenziaria nel numero di 250 all’anno dal 2023 al 2026 per un totale di 1.000. Contemporaneamente, il collega con delega ai detenuti, Andrea Ostellari, informa che il sovraffollamento detentivo verrà attutito dall’apertura, negli stessi anni, di nuovi padiglioni carcerari a Bologna (200 posti nel 2023 e 200 posti nel 2025), Roma Rebibbia (400 posti nel 2023), Forlì (250 posti nel 2025) e, attraverso il fondo complementare al PNRR, a Vigevano, Rovigo, Perugia, Viterbo, Civitavecchia, Santa Maria Capua Vetere, Ferrara e Reggio Calabria (80 posti ciascuno entro il 2026). A consuntivo, dunque, secondo il programma di governo, si avrebbero, entro il 2026, 1.000 agenti in più a fronte di 1.690 posti detentivi aggiuntivi, con un aggravio di oltre 600 operatori in meno rispetto all’attuale fabbisogno, già mancante di 18mila unità”.

 Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.

         Non intendiamo buttare la croce addosso al governo Meloni, che al di là di qualche misura contraddittoria, non ha responsabilità dirette in relazione al quadro descritto, né allo sfascio complessivo del sistema penitenziario, che è ascrivibile a tutte le maggioranze parlamentari succedutesi negli ultimi decenni, indipendentemente dal colore politico che le ha contraddistinte. Dev’essere chiaro, però, che i fatti sono molto diversi dalla narrazione cui veniamo quotidianamente sottoposti”, precisa il Segretario della UILPA Polizia Penitenziaria.

         “Ribadiamo di condividere moltissime delle esternazioni dei Sottosegretari Delmastro e Ostellari, mentre – al di là di qualche uscita lessicalmente imprecisa ed esecrabile – non risulta ancora pervenuto il Ministro Nordio. Tuttavia, dopo quasi cinque mesi di governo durante i quali in carcere è continuato a succedere di tutto, dai morti (24 i suicidi fra i detenuti) alle aggressioni agli operatori (oltre 450 quelle gravi), passando per evasioni e molto altro, non si scorge alcun segnale di interventi concreti né vi è l’indicazione di un cronoprogramma per la realizzazione di un progetto riformatore che, parimenti, non s’intravede. Auspichiamo quindi che la discussione convocata proprio dal Sottosegretario Delmastro per martedì prossimo nella sede ministeriale di via Arenula, seppur nella contrazione dei tempi senza precedenti (2 ore complessive per 14 organizzazioni sindacali), consenta di buttare le basi per la definizione di un tangibile percorso di provvedimenti urgenti e scadenzati che lasci il posto alle mere dichiarazioni di principio, le quali non modificano la situazione e, nostro malgrado, non sono spendibili nei gironi danteschi delle sezioni  carcerarie”,  conclude  De Fazio.

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