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Comunicato stampa del 9 aprile 2024 - Carceri: A Trento devastato un intero reparto, il Governo si dia una mossa

Roma, 09 Apr.  – “Nel pomeriggio un intero reparto del carcere di Trento, ospitante una quarantina di reclusi, è stato distrutto da un detenuto, spalleggiato da pochi altri, a seguito dell’inflizione di una sanzione disciplinare. Dopo ore di altissima tensione, grazie alla Polizia penitenziaria intervenuta anche da altri istituti del Triveneto e richiamata appositamente in servizio, in serata è stato ripristinato l’ordine. Nonostante sia stato necessario ricorrere all’equipaggiamento antisommossa e il carcere sia stato ed è tuttora presidiato all’esterno da Polizia di Stato e Carabinieri, non si registrano contusi o feriti. Ingenti sono invece i danni alla struttura e, attesa l’inabitabilità del reparto vandalizzato, bisognerà trovare una nuova allocazione alle decine di ristretti che vi erano ubicati”.

Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.

“Ormai nelle carceri si registra un clima di impunità, tanto che non di rado si è alle prese con detenuti che si rivoltano persino all’irrogazione di una sanzione disciplinare. Ma quel che è peggio è che, con l’attuale organizzazione, basta un solo recluso, seppur fiancheggiato da qualche altro, per mandare in crisi un intero istituto. Del resto, basti pensare che di pomeriggio alla Casa Circondariale di Trento, con oltre 370 ristretti, prestano servizio in media una quindicina di agenti di polizia penitenziaria. Ciò appare ancora più paradossale, peraltro, nell’esatto momento in cui dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria è stata avviata la selezione di 45 unità da destinare a un carcere di 20 posti per migranti in Albania”, aggiunge il Segretario della UILPA PP.

 

          “Prima che accada l’irreparabile, più di quanto non sia già successo, il Governo si dia una mossa e prenda compiutamente atto dell’emergenza. Serve subito deflazionare la densità detentiva, fatta di 14mila detenuti oltre la capienza regolamentare, rafforzare gli organici della Polizia penitenziaria, mancanti di 18mila unità, potenziare l’assistenza sanitaria e riorganizzare l’intero sistema prima che collassi irreparabilmente”, conclude De Fazio.

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