A fronte di un investimento iniziale di oltre 600 milioni, degli annunci su 3000 migranti l'anno che vi sarebbero dovuti transitare, delle assicurazioni sul fatto che avrebbero funzionato, a un anno dall'apertura degli hub oltre Adriatico il bilancio dell'operazione è fallimentare - Federica Olivo
......... c'è, poi, il capitolo forze dell'ordine. Al momento, secondo le informazioni in possesso dei sindacati, sono 15 gli agenti penitenziari presente in Albania e trasferiti lì perché inizialmente era ipotizzata l'apertura di un carcere. Che, però, non è mai diventato operativo. Sin dall'inizio il progetto sembrava singolare: si ipotizzava l'invio di 45 agenti per un carcere da 20 posti. Insomma, due operatori per ogni detenuto: numeri che le carceri italiane si sognano. La questione aveva suscitato non poche polemiche, perché fare il paragone con la situazione disastrosa, a livello di organici, dei penitenziari italiani, era cosa naturale. Ma non solo: aveva rasentato il comico la diffusione di un "vademecum", pubblicato da HuffPost, con il quale il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria raccomandava agli agenti di comportarsi bene, evitando - verificare per credere - di corteggiare le donne albanesi e di non bere il caffè in piedi.
Gli agenti penitenziari, a differenza dei poliziotti che vivono in un albergo più che dignitoso, sono stati confinati in alcuni container. Gennarino De Fazio, segretario generale del sindacato Uilpa Polizia penitenziaria, da mesi ormai prova a chiedere informazioni al Dap. Non ottenendo risposte. "Finora l'unico vero rimpatrio - racconta a HuffPost - è stato quello di un collega, fatto rientrare in Italia, all'improvviso, alle 10 di sera perché temevano parlasse con i sindacati. Il procedimento disciplinare nei suoi confronti, ovviamente, si è risolto in favore dell'agente".
Resta aperta, infine, la questione dei diritti dei migranti.
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