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COMUNICATO STAMPA 2 Agosto 2010

Per le assunzioni in polizia penitenziaria si proceda con D.L.

“ Se il Governo e lo stesso premier Berlusconi  non intendono svilire e vanificare la portata della dichiarazione dello stato di emergenza del sistema penitenziario  hanno l’obbligo di dare risposte concrete alla molteplici criticità,  che rischiano di far sprofondare nel mare dell’emergenza l’universo carcerario. Considerato che  il DDL Alfano non potrà essere varato in tempo utile,  auspichiamo che si proceda con un Decreto Legge a garantire quelle 2000 assunzioni in polizia penitenziaria  previste nel testo licenziato in sede legislativa  dalla Commissione Giustizia”

Eugenio SARNO, Segretario Generale della UIL PA Penitenziari, non nasconde il rammarico nel dover constatare come il DDL Alfano, c.d. “svuota carceri”, non potrà essere esaminato in Senato prima della ripresa del dopo estate

Purtroppo anche di fronte ad evidenti necessità ed urgenze non si è concretata l’auspicata unitarietà tra i partiti, che avrebbe potuto garantire un percorso più snello e veloce per l’approvazione del DDL alla Camera. Ora il tutto è rimandato al Senato, con tempi incompatibili rispetto ai bisogni reali. E se dal punto di vista del sovraffollamento poco o nulla  muterà,   perché (da nostre proiezioni)  non saranno più di 1800 i detenuti a poter beneficiare della detenzione domiciliare, rimandare in autunno l’assunzione delle 2000 unità di polizia penitenziaria sarebbe esiziale. Pertanto plaudiamo convintamente al riferito intento del Ministro Alfano e del Presidente Berlusconi a voler intraprendere la strada di un Decreto Legge”

Da tempo la UIL PA Penitenziari aggiorna gli eventi di particolare rilevanza critica che si susseguono negli istituti penitenziari, a testimonianza della necessità di interventi concreti

“ Le cifre dell’emergenza e del dramma penitenziario non risiedono solo nei circa 70mila detenuti stipati in celle che ne potrebbero contenere al massimo 43mila. Esse si manifestano in tutta la loro crudele realtà anche attraverso i 39 suicidi, i 76 tentati suicidi, i 10 detenuti evasi e le 11 tentate evasioni messe in atto nonché con l’incredibile numero di 145 agenti penitenziari che hanno dovuto ricorrere a cure ospedaliere per ferite riportate a causa di aggressioni subite da parte dei detenuti. Tutto ciò solo in questi ultimi sette mesi del 2010. E’ evidente, quindi, che una prospettiva di speranza legata a nuove assunzioni rappresenterebbe un valido motivo per resistere alle immani difficoltà che seppelliscono il personale di polizia penitenziaria, sempre più demotivato e frustrato. Una svolta che sarebbe adeguatamente apprezzata e che rappresenterebbe davvero  quel segnale di concretezza che più volte abbiamo chiesto al Ministro Alfano “

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