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GESTIONE DELL'EPIDEMIA COVID NELL'EMERGENZA DELLE CARCERI BASTA CON ACCUSE ALLA POLIZIA PENITENZIARIA - Comunicato stampa unitario

Mentre la Nazione è alle prese con la Pandemia del Covid-19 e con i prevedibili successivi effetti che i Cittadini affronteranno con la più grave crisi economica dal dopoguerra ad oggi, gli Uomini e le Donne del Corpo di Polizia penitenziaria assicurano la gestione di un sistema penitenziario che era già in piena emergenza per le annose criticità complessive.
Le misure varate dal Governo hanno inizialmente portato caos accentuando la difficile situazione e tutti hanno potuto assistere alle numerose rivolte che una larga frangia di detenuti ha scatenato nei penitenziari, con devastazioni, decessi e decine di Poliziotti feriti.
Nel frattempo si è continuato doverosamente a lavorare in una condizione a rischio contagio non disponendo di mascherine, guanti, e di ogni utile dispositivo di protezione individuale, ma anche non avendo avuto i necessari controlli sanitari utili ad arginare e prevenire i rischi di contagio al virus.
Nonostante quanto detto apprendiamo di campagne mediatiche su presunte violenze verso i detenuti operate in alcuni carceri italiani e quella che per noi è una vera emergenza da otre 2 anni , quella cioè, delle quotidiane aggressioni in danno dei poliziotti penitenziari - sembra ormai finita nel dimenticatoio.
A questo stato di cose le OO.SS. della Polizia penitenziaria dicono BASTA ! Come avviene, da sempre, se in qualche Istituto penitenziario si fossero verificate violenze da parte di
rappresentanti dello Stato, sarà la Magistratura ad accertarne le responsabilità e la eventuale fondatezza delle stesse ed auspichiamo che la giustizia faccia velocemente il proprio corso.
Nel frattempo però lanciamo forte il nostro grido di protesta, perchè gli Uomini e le Donne della Polizia Penitenziaria non ce la fanno più, stremati, sfruttati oltre ogni previsione del loro rapporto di lavoro (dei loro obblighi), esposti ad ogni tipo di rischio e responsabilità ed oggi - cosa veramente grave - oggetto di accuse in ogni occasione da molti detrattori del sistema sicurezza del Paese.
Aspettiamo da mesi che il Ministro della Giustizia si sieda al tavolo con i Rappresentanti dei Poliziotti penitenziari, per affrontare i temi complessivi ed urgenti del sistema carceri , avendo proclamato lo stato di agitazione con l'interruzione delle trattative con l'Amministrazione Penitenziaria. Così non si può continuare e quindi non si può lasciare la Polizia penitenziaria sola, esponendola ad ogni forma di attacco e violenza, che quando non sia fisico diventi addirittura ideologico. Le Istituzioni non possono permettere che questo avvenga.
Nonostante quanto denunciamo da tempo nessuno interviene ed è arrivato il momento che sia ascoltato l'odierno grido d'allarme che lanciamo e si possa ricevere un segnale che aspettiamo.
Ai Cittadini chiediamo di restare vicini agli Uomini e alle Donne dei Baschi Azzurri, che sono e rimangono una certezza nell'esecuzione penale nel Paese.

Scarica qui il comunciato

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