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Nota n. 10.250 -   On. Sottosegretario,

con riferimento alla Sua cortese del 6 marzo u.s., di convocazione delle Organizzazioni Sindacali rappresentative del personale non dirigente e dell’Autonoma Area dei Dirigenti del Corpo di polizia penitenziaria per il giorno 14 p.v., non sfuggirà di certo alla S.V. che la discussione in merito “alle prospettive, alle criticità e alle priorità” del Corpo di polizia penitenziaria non possa esaurirsi in una sola riunione, peraltro di brevissima durata considerato anche il numero dei partecipanti.

Le tematiche da affrontarsi, difatti, sono tante a tali da richiedere un confronto serrato e di natura permanente con l’apertura di canali tematici (peraltro già annunciati nella passata legislatura dall’allora Sottosegretario di Stato, oggi Vice Ministro della Giustizia, On. Francesco Paolo Sisto).

Nel cogliere positivamente, in ogni caso, questa primissima occasione d’interlocuzione, si aderisce all’invito a condensare le proposte che si intendono sottoporre alla Sua cortese attenzione nei seguenti punti:

  • Reingegnerizzare l’architettura del Corpo di polizia penitenziaria;
  • Completare il processo di riordino delle carriere e incrementare la dotazione organica dei dirigenti;
  • Aggiornare il Regolamento d’organizzazione del Ministero della Giustizia con il recepimento delle dirigenze generali del Corpo e i conseguenti decreti ministeriali di natura non regolamentare per l’individuazione dei posti di funzione;
  • Sviluppare il proposito di addivenire a una dirigenza unica per l’Amministrazione penitenziaria anche per superare il problema della dipendenza gerarchica del dirigente di Polizia penitenziaria dal direttore dell’istituto penitenziario, nonché le diverse incongruenze e disfunzionalità nella “linea di comando”;
  • Aggiornare il Regolamento di Servizio del Corpo di polizia penitenziaria, pure per dare efficacia ai poteri d'organizzazione dell’Area della sicurezza propri del Comandante del Reparto;
  • Assegnare a ogni Reparto di polizia penitenziaria un comandante, a ogni carcere un direttore e a ogni provveditorato regionale un dirigente generale;
  • Ampliare le dotazioni organiche del Corpo di polizia penitenziaria secondo il fabbisogno emerso dallo studio condotto dal Gruppo di lavoro nominato con PCD del 18 aprile 2019, redistribuirle e alimentarle;
  • Correggere le norme, nonché le prassi assunzionali e d’impiego in servizio, che causano discriminazioni per il genere femminile, con ripercussioni anche nella progressione di carriera;
  • Favorire e accelerare le progressioni di carriera;
  • Ammodernare il sistema di valutazione (rapporto informativo e giudizio complessivo) e l’ordinamento disciplinare;
  • Ampliare i ruoli tecnici, pure con l’istituzione dei medici del Corpo;
  • Ripensare e garantire la formazione e l’aggiornamento professionale, anche mediante l’ampliamento numerico e il potenziamento delle scuole di formazione, senza trascurare le tecniche operative e proprie di polizia;
  • Riformare il modello custodiale (sulla materia, questa Organizzazione Sindacale ha già sviluppato articolate valutazioni scritte, da tempo trasmesse al Capo del DAP protempore);
  • Risolvere la problematica afferente alla gestione dei detenuti affetti da patologie psichiatriche;
  • Deflazionare la densità detentiva;
  • Efficientare il servizio sanitario “penitenziario”;
  • Prevenire le aggressioni agli operatori anche attraverso l’introduzione nell’ordinamento di un autonomo reato o, almeno, di un’aggravante alle fattispecie già previste per coloro che aggrediscano o minaccino appartenenti alla Polizia penitenziaria nell’esercizio delle loro funzioni e assicurando la costituzione di parte civile del Ministero della Giustizia nei procedimenti a carico di coloro che aggrediscano gli operatori;
  • Definire protocolli d’intervento operativo in occasione di rivolte, sommosse, disordini e altri eventi potenzialmente turbativi dell’ordine, della sicurezza o, comunque, del regolare svolgimento dei servizi demandati alla Polizia penitenziaria;
  • Implementare le tecnologie, anche con videosorveglianza, body-cam e intelligenza artificiale, fornire e integrare gli equipaggiamenti e le dotazioni;
  • Procedere verso la digitalizzazione, pure dei procedimenti interni;
  • Favorire la trasparenza (pubblicare sul sito web istituzionale, nella sezione delle statistiche, i dati sugli eventi critici, fra cui le aggressioni agli operatori; consentire la diffusione delle immagini dei luoghi di lavoro legittimamente riprese, nel rispetto di privacy e sicurezza; favorire compiutamente l’accesso civico; etc.);
  • Rendere sicuri e salubri i luoghi di lavoro;
  • Migliorare le relazioni sindacali a tutti i livelli;
  • Individuare formalmente le sedi disagiate;
  • Ripristinare le Centrali Operative Regionali;
  • Recuperare e potenziare il servizio navale;
  • Ammodernare le strutture;
  • Intraprendere politiche di edilizia residenziale;
  • Rinnovare il CCNL per i ruoli non dirigenziali e stipulare il primo CCNL per i ruoli dirigenziali;
  • Rinnovare l’Accordo Nazionale Quadro;
  • Ripristinare l’Ufficio Stampa presso il DAP;
  • Con riferimento al DGMC, potenziare l’esecuzione penale esterna;
  • Differenziare compiutamente il circuito destinato ai detenuti minorenni da quello destinato ai giovani adulti fra i 18 e 25 anni d’età.

È peraltro di tautologica evidenza che ciascuna delle suindicate tematiche meriterebbe una relazione a sé, la quale rischierebbe di rivelarsi tutt’altro che sintetica.

Si auspica, pertanto, di poter meglio argomentare gli intendimenti della scrivente Segreteria, quantomeno, individuando una scala di priorità nelle priorità in ordine alle questioni più pregnanti e significative nel corso di ulteriori occasioni di confronto, anche tenendo conto della circostanza che alcune si potrebbero affrontare immediatamente e per via amministrativa, altre necessiterebbero di interventi legislativi con carattere d’urgenza (decreto-legge), altre – presupponendo riforme più ampie e complesse – andrebbero dipanate, probabilmente, mediante una legge delega e successivi decreti legislativi e altre ancora attengono alla sfera propriamente negoziale.

Con viva cordialità,

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