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Ai Signori Ufficiali

del disciolto Corpo degli AA.CC.

 (per il tramite del Gen. G. Verrengia)

Signori Ufficiali,

abbiamo letto, con interesse ed attenzione, il documento inviatoci il 12 ottobre u.s. .

Nell’apprezzarne l’equilibrio ed i contenuti, non abbiamo potuto esimerci dal rilevare come dopo tanti anni  la “categoria” è stata capace di esprimersi in modo, sostanzialmente, unitario.

E’ una novità. Una grande e positiva novità.

Con la schiettezza che ci connota non possiamo non sottolineare come le direttrici individuate ed indicate nel documento, relative ad una auspicata evoluzione ed organizzazione del Corpo, siano molto più che condivise ma paiono formulate con molto ritardo rispetto ai tempi di proposta,  analisi ed elaborazione.

In ogni caso sempre meglio tardi che mai.

Pur non volendoci  attribuire paternità incestuose , vi sarà noto che questa O.S. , da almeno un ventennio, sostiene la necessità di un reale recupero di quelle professionalità emarginate  che afferiscono agli Ufficiali del disciolto Corpo degli Agenti di Custodia.

Nel tempo, sul punto,  abbiamo organizzato convegni e seminari  i cui propositi  sono costantemente naufragati sullo scoglio della frammentazione di vedute dei diretti interessati.

Per tali ragioni non possiamo non accogliere con estremo favore un documento che traccia una sintesi unitaria, volgendo un convinto plauso a tutti coloro che si sono spesi per il raggiungimento di tale primo obiettivo.

Coerentemente con la nostra storia, con le nostre azioni, con le nostre proposte ci disponiamo ad una interlocuzione fattiva che possa rendere concrete quelle prospettive di organizzazione confacenti ad un Corpo di Polizia che non può, ancora, restare ancorato all’esclusività di una acefalità che è antistorica, inattuale ed incomprensibile.

Il nostro,quindi, è e sarà un impegno  volto a tracciare un percorso che soddisfi le esigenze del Corpo di Polizia Penitenziaria più che le legittime aspirazioni ed ambizioni di una componente, quant’anche autorevole e qualificata.

In tal senso consegniamo il nostro preventivo assenso a partecipare ad iniziative che possano contribuire ad uno sviluppo della proposta. Ancor più se tali iniziative potessero permetterci , sul punto, un confronto con le altre OO.SS. rappresentative del Corpo di Polizia Penitenziaria.

Il nostro auspicio, dunque, è che si passi ad una fase operativa in un quadro di armonica evoluzione dell’Amministrazione nel suo insieme.

Siamo certi che nessuno vorrà determinare una conventio ad excludendum che potrebbe solo riprodurre gli equivoci e le incomprensioni del passato che hanno tarpato le ali a qualsiasi ipotesi di evoluzione del Corpo.
Per questo saremo disponibili ad ogni confronto.

Con chiunque abbia interesse, alla luce del sole. Rifuggendo da dinamiche “carbonare” o di “sagrestia”.
Siamo pronti ad assumerci le responsabilità proprie di una Organizzazione Sindacale moderna, costruttiva, partecipativa, includente e aperta al confronto.

Per questo pur avendo già espresso una proposta di legge  (Lodo Penitenziari), siamo disponibili ad esaminare ulteriori, altre, indicazioni che possano portare al raggiungimento degli obiettivi che ci siamo posti.
Uno su tutti :   una nuova organizzazione del Corpo che preveda  non solo una propria Dirigenza (rideterminata nei numeri) ma anche un Comandante del Corpo.

 

Ciò, vogliate consentircelo, a prescindere dal consenso che vorrete esprimere a questa O.S.

Ci sono cose che si fanno perché son giuste.

Non per aumentare il consenso.

Altrimenti non avremmo, da vent’anni, posto la questione che oggi ci sottoponete.

 

Con immutata stima,

 

Roma, lì 15 ottobre 2010

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