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La nostra visita di oggi denominata “LO SCATTO DENTRO” è nata soprattutto per riportare all’attenzione nelle immagini e nei dati all’opinione pubblica e dell’amministrazione penitenziaria, le condizioni di precarietà in cui versa l’istituto penitenziario in termini di organico e un sovraffollamento ancora elevato ben 548 detenuti rispetto ad una capienza di 420 regolamentare con una percentuale che si attesta al 30,45%.
Di questi 548 detenuti ben 248 sono stranieri (43%), che vuol dire ulteriori difficoltà per esigenze diverse degli stessi ristretti da parte del personale di Polizia Penitenziaria di poter interagire e comprendere le diversità di lingua e comportamentali.
Altro dato importante che troverete nella scheda e il numero elevato di detenuti tossicodipendenti (195) pari al 35% dei presenti.


Ben oltre 200 detenuti di cui circa il 50% di nazionalità straniera sono ubicati in “regime aperto” con una media di 12 ore fuori dalle celle aperte che possono svolgere attività trattamentali e di rieducazione su progetti di percorso disposte dalla Direzione e quindi prevedere una vigilanza dinamica di pattuglie interne di agenti penitenziari predisposti in turni su h 24.
Il restante invece è previsto in un “regime chiuso” con celle comunque aperte per circa 8 ore al giorno: il tutto rientra nel nuovo percorso determinato dall’amministrazione penitenziaria ribadita con nuove indicazioni nella Circolare del 23 Ottobre 2015 denominata “ Modalità dell’esecuzione della pena”.

Questo metodo che verrà addottato dalle Direzioni degli istituti penintenziari di tutta italia, in questo caso anche di Velletri creerà nuove tipologie di vigilanza e trattamento che vedrà la Polizia Penitenziaria chiamata ad ulteriori compiti attualmente già gravosi legati ad un’organico sempre più sottodimensionato, come ad esempio in questa sede dove l’organico previsto di 263 unità può contare su 199 unità (- 24%) di cui 169 agenti/assistenti la quale 18 unità destinati ai servizi Traduzioni e Piantonamenti con ben 1720 detenuti tradotti con un impiego di 5170 unità ad oggi nel 2015, pari a 3 agenti per detenuto tradotto.
Auspicando che il DAP intervenga a ridare manforte ad un istituto che ha tutto per avviare quanto disposto dalla stessa Amministrazione a partire dall’attività agraria da parte della popolazione detenuta che rientra proprio alle indicazione fornite dalla circolare: permettere alla popolazione detenuta di fare trattamento e rieducazione per ridare al carcere un punto di speranza e non di disperazione che ad oggi ricade esclusivamente sul personale di Polizia penitenziaria unici ad avere una presenza costante e importantissima nei confronti dei ristretti, sia in termini di vite salvate ( 2 tentativi di suicidio) o di interventi ad evitare il peggio ( 83 autolesionismi), con strumenti e piani d’intervento (in caso di eventi critici) inesistenti e tranne la capacità professionali e di attenzione che sono legate all’esperienza fatta in
anni ed anni di servizio.
Le immagini del “LO SCATTO DENTRO” sono allegate alla presente in fotogrammi video.
Auspicando una vostra risposta e interessamento di merito, si porgono distinti saluti.

13 novembre 2015 - Velletri

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