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Ascolta qui l'intervento del Segretario Generale Gennarino De Fazio della UILPA Polizia Penitenziaria:

          Dopo una lunghissima fase di stallo, rispetto alla discussione iniziata nel maggio 2019 con i precedenti vertici del DAP, è proseguito stamani il confronto fra le OO.SS. rappresentative e l’Amministrazione in tema di modello organizzativo custodiale, aggressioni agli operatori e, più in generale, eventi critici.

         La riunione odierna è stata presieduta dal Sottosegretario delegato, Ferraresi, con la partecipazione del Capo DAP, Petralia, del Vice Capo DAP, Tartaglia, del DGPR, Parisi, e di altri dirigenti dipartimentali.

         Dopo un saluto e una breve introduzione del Sottosegretario Ferraresi, ha preso la parola il Capo DAP Petralia, riassumendo per grandissime linee quello che era stato l’iter procedurale che aveva condotto all’elaborazione di alcune ipotesi (pare 2, fra loro alternative) di revisione del modello custodiale, rappresentando di aver recentemente istituito un nuovo gruppo di lavoro per addivenire a un progetto organico che consenta di superare le attuali criticità, da molti rappresentate e ampiamente riconosciute.

         Le conclusioni del lavoro si prevede che possano ragionevolmente conseguirsi nel mese di settembre prossimo e a tal uopo, il Capo DAP, ha invitato le Organizzazioni Sindacali a far pervenire sintetici contributi propositivi.

         Il Pres. Petralia ha inoltre annunciato che in questa settimana verrà diramata una circolare che disciplinerà l’iter operativo da seguire in caso di aggressioni al personale.

         La UILPA Polizia Penitenziaria, intervenendo nella riunione, approfittando della gradita presenza del Sottosegretario, ha preliminarmente stigmatizzato l’inefficacia del Governo e, in particolare, del Ministero della Giustizia rispetto ai provvedimenti, anche di natura legislativa, che la Polizia penitenziaria attende da tempo e che vengono ripetutamente – quanto vanamente – promessi, ma poi presentati sotto forma di emendamenti a disegni di legge che nascono con altri obiettivi, tanto da non superare l’iter parlamentare in quello che sembra un vero e proprio gioco delle parti.

         È il caso dell’introduzione del reato specifico o, almeno, delle aggravanti per coloro che trovandosi in stato di detenzione aggrediscano la Polizia penitenziaria, delle aggravanti per l’introduzione e la detenzione in carcere di sostanze stupefacenti, della previsione del reato per chi introduca o detenga telefoni cellulari o altri strumenti di comunicazione fraudolenta, ma anche della norma che restituisca la gratuità dell’alloggio in caserma.

         La UILPA PP, in un’accesa interlocuzione con l’On. Ferraresi (“faccia lei come se ci fosse! In Parlamento e al Ministero! ...”, ha detto la UIL), ha ribadito che si avverte forte la necessità e si rivendica un progetto strategico complessivo e strutturale che ponga al centro il Corpo di polizia penitenziaria e si prefigga di riformare l’Amministrazione penitenziaria e che, dunque, servano interventi di natura legislativa direttamente a ciò finalizzati e non emendamenti a disegni di legge che nascono con altre finalità e che, proprio per questo, vengono dichiarati sistematicamente inammissibili.

         Per la UILPA PP è indispensabile, urgente e non più rinviabile fermare le aggressioni e, più in generale, gli eventi critici.

         Addentrandosi di più nel tema in discussione, la UILPA PP ha rappresentato la difficoltà nel poter formulare proposte specifiche non conoscendo l’orientamento complessivo dell’Amministrazione. È, difatti, particolarmente complicato e rischioso esprimersi su un singolo tassello se non si viene messi a conoscenza del contesto in cui dovrà essere collocato.

         Per questo si riterrebbe più utile che il gruppo di lavoro istituito interagisse direttamente con le componenti sindacali. Nondimeno, non si sottrarrà alla formulazione di proposte, se queste dovranno essere le modalità operative.

         La UILPA PP ha dunque ribadito come in realtà la tanto decantata (e vituperata) sorveglianza dinamica non sia stata mai realizzata, essendosi tradotta in un’apertura indiscriminata delle celle, con “sorveglianza zero”, che ha favorito e talvolta determinato la gestione da parte dei detenuti di traffici interni agli istituti penitenziari.

         Di seguito ha evidenziato come e quanto, per realizzare la sorveglianza dinamica, dettata anche dalle regole penitenziarie europee, occorra preliminarmente integrare gli organici della Polizia penitenziaria e adeguare gli edifici carcerari, sia sotto il profilo strutturale sia sotto quello dell’implementazione o dell’installazione di moderni strumenti tecnologici, informatici ed elettronici, ivi compresi quelli di videoripresa.

         Se il sistema di sicurezza si fonda sui cancelli di sbarramento, non può accadere come a Modena dove non hanno retto e sono stati divelti o a Bologna dove, per prevenire quanto accaduto a Modena, si è reso necessario saldarli.

         La UILPA PP si è dunque riservata di far pervenire un sintetico documento che tracci le linee d’intervento che si reputano utili, ma ha colto l’occasione per chiedere con forza che l’Amministrazione si costituisca parte civile in tutti i procedimenti penali a carico di detenuti per gravi aggressioni ai danni della Polizia penitenziaria.

          La registrazione audio del principale intervento UIL è disponibile online.

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