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Ascolta qui l'intervento del Segretario Generale, Gennarino De Fazio

A seguito della richiesta congiunta di sette delle Organizzazioni Sindacali rappresentative degli operatori del Corpo di polizia penitenziaria, si è tenuta stamani la riunione con il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

         Nella delegazione ministeriale, oltre che il Ministro, hanno partecipato alla riunione i Sottosegretari Ferraresi e Giorgis, il V.Capo di Gabinetto Pucci, il Capo e il V.Capo del DAP Petralia e Tartaglia, il Capo e il Direttore Generale del Personale del DGMC Tuccillo e Starita.

         Dopo la cordiale e schietta introduzione del Ministro Bonafede, in apertura del proprio intervento, la UILPA PP ha evidenziato il ritardo con cui si è pervenuti al confronto, già vanamente richiesto un anno fa. Pertanto, sottolineando la propensione a cogliere gli aspetti positivi, cercando di migliorare quello meno positivi, ha fatto ricorso all’adagio popolare: “meglio tardi che mai!”. 

         E così, ha proseguito la UILPA PP, bene, meglio tardi che mai l’introduzione del nuovo reato per la detenzione e l’introduzione dei telefoni cellulari e le aggravanti per chi agevola le comunicazioni fraudolente dei detenuti sottoposti al regime di cui all’art. 41-bis dell’O.P.

         Tardi e male, invece, sul pagamento delle caserme, laddove è assolutamente insufficiente intervenire sugli arretrati, peraltro in massima parte già riscossi (e non capiamo se e come possano essere restituiti in quello che sembra una specie di yo-yo politico-amministrativo).

         Peraltro, su questo tema, ha evidenziato la UILPA PP, la cenerentola Polizia penitenziaria è, come suol dirsi, cornuta e mazziata! Non solo, infatti, deve pagare gli oneri alloggiativi a differenza di quanto avviene per la più fortunata sorella o, per restare in metafora, sorellastra Polizia di Stato, ma rispetto a quest’ultima deve pagare anche la mensa, che per gli accasermati della Polizia di Stato è gratuita.

Per non parlare, poi, della disciplina delle sedi disagiate (inesistente per la PolPen).

            Motivi per i quali la UIL ha chiesto al Ministro di pretendere che vi sia omogeneità di trattamento con il Ministero dell’Interno.

         Ma soprattutto, ciò che manca nell’azione del Ministero e dell’Amministrazione, è una visione lungimirante e complessiva in tema di giustizia, esecuzione penale, finalità della pena, gestione carceraria.

         Per la UILPA PP il carcere, la Polizia penitenziaria, persino i detenuti, non meritano rattoppi, quali sono gli emendamenti di volta in volta inseriti in questo o quell’altro provvedimento legislativo.

Non si possono continuare a parcellizzare gli interventi, con campi visivi sempre limitati e talvolta strabici.

Per noi – ha detto ancora la UILPA PP – occorre un decreto carceri, un decreto-legge, per affrontare l’emergenza che perdura da troppo tempo e una legge delega affinché si proceda a riforme strutturali e organizzative, ridisegnando l’architettura carceraria.

Con il decreto-legge, anche ricorrendo alle risorse del recovery fund, vanno affrontate le questioni più urgenti:

  • Organici e aggressioni: servono subito il potenziamento dell’organico e l’introduzione di un reato specifico o, almeno, di aggravanti specifiche per chi trovandosi in stato di detenzione aggredisca la Polizia penitenziaria! Quest’ultimo intervento costituirebbe anche un contrappeso all’introduzione dell’ordinamento del reato di tortura, che così com’è appare squilibrato;
  • Potenziamento e ammodernamento infrastrutturale: abbiamo carceri con cancelli di sbarramento che vengono divelti con facilità disarmante; spesso senza adeguati impianti di sicurezza e di videosorveglianza e, quando ci sono, magari non vengono presidiati; 
  • Equipaggiamenti: uniformi, caschi, scudi, sfollagente, automezzi; persino le manette modulari abbiamo visto che possono essere sfilate con facilità! 
  • Salubrità dei luoghi di lavoro, delle caserme. E questo a prescindere dal Coronavirus. Parlare di sanificazione per alcuni ambienti di lavoro, oggi, è spesso un ossimoro! 
  • L’interpretazione autentica della norma per la cancellazione degli oneri accessori per l’alloggio in caserma. 

Con il decreto legislativo, invece, per la UILPA PP, vanno affrontate le questioni più complessive ed organiche. Vanno reingegnerizzati l’Amministrazione e il Corpo di polizia penitenziaria, ripescando e dando corpo pure a quell’idea di dirigenza unica che per noi è l’unica vera via d’uscita dalle secche tempestose in cui il sistema si trova.

In tale contesto vanno ampliati i ruoli tecnici e vanno istituiti i medici del Corpo; anche sotto questo aspetto e pure sotto la pandemia da COVID-19 la Polizia penitenziaria continua ad essere la cenerentola fra le Forze dell’Ordine.

Va poi affrontato il tema della gestione dei detenuti con infermità mentali, rispetto al quale si potrebbe partire – per la parte corrispondente – dall’ipotesi già contenuta nello schema originario di riforma all’O.P., ma poi cassata nel provvedimento promulgato nel 2018.

Infine, la UILPA PP ha sollecitato il Ministro rispetto alle tematiche più urgenti che vanno affrontate subito e a legislazione vigente:

  • Adeguamento del Regolamento del Ministero o, almeno, dei decreti ministeriali di natura non regolamentare conseguenti per dare seguito e sostanza al riordino delle carriere istituendo effettivamente le due dirigenze generali e individuando i posti di funzione per i dirigenti del Corpo di polizia penitenziaria;
  • Ammodernamento del Regolamento di servizio del Corpo di polizia penitenziaria, il quale, sempre in adempimento al dettato del Riordino delle Carriere, doveva compiersi entro il 19 agosto scorso, ma per cui non sono neppure stati avviati i lavori; 
  • Emanazione dei decreti ministeriali attuativi, in materia di NIC, GOM, etc., previsti da altri decreti ministeriali e mai formalizzati; 
  • Apertura di un confronto interno per un primo scambio di idee e se possibile un’intesa d’Amministrazione a seguito della quale immaginare le rivendicazioni, le aspettative e la strategia al tavolo negoziale per il rinnovo contrattuale. Laddove la Polizia penitenziaria non potrà di nuovo, anche qui, continuare ad essere la cenerentola fra le Forze di Polizia con pesantissime penalizzazioni economiche sull’accessorio (il FESI potenzialmente disponibile per un operatore della Polizia di Stato ammonta a circa il doppio di quello disponibile per un operatore del Corpo di polizia penitenziaria e questo gap aumenta progressivamente a ogni tornata contrattuale); 
  • Distribuzione dei detenuti sul territorio nazionale, sia numericamente sia in relazione ai circuiti; evitando anche la concentrazione di detenuti extracomunitari in talune sedi; 
  • Pagamento lavoro straordinario: i vari decreti covid e anche la legge di conversione del c.d. decreto agosto hanno stanziato risorse aggiuntive e hanno previsto la possibilità di derogare ai limiti vigenti, che riteniamo siano anche quelli annuali (altrimenti sarebbe svilita la ratio della disposizione stessa), ma non è stato consequenzialmente adeguato il sistema informatico (SIGP), che quindi ne impedisce il pagamento; 
  • Va formalizzato con celerità un protocollo sanitario condiviso per le misure di contenimento dei rischi di contagio da Coronavirus e va attuata al più presto una massiccia campagna per la vaccinazione antinfluenzale. 

In conclusione, la UILPA PP ha invitato il Ministro ad aprire un confronto serrato, offrendo anche la disponibilità a sedere a un “tavolo permanente”, per affrontare singolarmente, ma in una visione d’insieme, ogni questione.

Chiudendo la riunione, il Ministro Bonafede, così come il Capo del DAP Petralia e il Capo del DGMC Tuccillo, hanno esternato condivisione rispetto alle necessità prospettate dalla UILPA PP e dalle altre Organizzazioni Sindacali intervenute, impegnandosi ricercare gli spazi sia nei gangli del recovery plan sia nell’ambito più generale della prossima manovra economica al fine di darvi risposta.

Hanno inoltre assicurato, parallelamente, la prosecuzione del confronto sui singoli temi, a cominciare del rinnovo contrattuale.

La registrazione audio dell’intervento della UILPA PP è disponibile online.

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