La UILPA PP in prima pagina sul Domani
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Prima gli elogi, poi i tagli: Salvini e Meloni tradiscono la polizia penitenziaria - Nello Trocchia.
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Archivio attuale e storico di articoli di quotidiani, settimanili e giornali vari, in cui è citata la UILPA Penitenziari
Prima gli elogi, poi i tagli: Salvini e Meloni tradiscono la polizia penitenziaria - Nello Trocchia.
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Prima gli elogi, poi i tagli: Salvini e Meloni tradiscono la polizia penitenziaria - Nello Trocchia (qui l'articolo originale)
Nel voluminoso archivio delle dichiarazioni di Matteo Salvini, oggi vicepresidente del Consiglio, un capitolo ampio è dedicato agli agenti della polizia penitenziaria, lo stesso corpo di polizia che nella legge di bilancio del governo delle destre subisce un taglio di 36 milioni di euro per i prossimi tre anni.
La propaganda
«Il governo dimentica i fondi per pagare gli straordinari agli agenti della polizia penitenziaria, Pd-M5s spalancano i porti per far ripartire l’immigrazione, pensano a carcerati e clandestini», diceva Salvini nel 2020. Ripete lo stesso ritornello ogni quando è all’opposizione.
L’attuale ministro delle Infrastrutture faceva di più e difendeva a spada tratta anche gli agenti indagati per le torture nel carcere di Santa Maria Capua Vetere: «La mia solidarietà alle donne e agli uomini in divisa che, invece di essere ringraziati, vengono indagati. È una vergogna», diceva nel giugno 2020.
Andava in tv sventolando la maglietta della polizia penitenziaria ed era in ottima compagnia. L’attuale sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, nell'ansia di non farsi scavalcare a destra da Salvini, si preoccupava così tanto del futuro degli agenti penitenziari che difendeva gli indagati per tortura, ne proponeva l’encomio solenne, ma andava oltre e proponeva l’istituzione del garante per gli agenti.
I tanti elettori delle destre, tra i poliziotti penitenziari, si aspettavano interventi urgenti nella legge di bilancio visto che mancano 18 mila unità nelle carceri.
......................Dai voti ai tagli
«Gli agenti sono increduli e disillusi, ci aspettavamo fondi per rendere possibile il servizio, in questo momento non lo è, non è solo questione delle unità mancanti, anche i 36 mila agenti in servizio non hanno la dotazione adeguata: scarpe, equipaggiamenti, formazione. Non si capisce perché promettono e poi non solo non mantengono, ma tagliano: dieci milioni nel 2023, quindici nel 2024, undici dal 2025», dice Gennarino De Fazio, segretario del sindacato di polizia penitenziaria della Uil.
La prima bozza del governo conteneva un riferimento alla ripianificazione dei posti di servizio, dicitura scomparsa dopo le proteste dei sindacati, ma restano le riduzioni di spesa chiamate «riorganizzazione e l’incremento dell’efficienza dei servizi degli istituti penitenziari».
Un gioco di parole per nascondere la tagliola sui fondi destinati agli istituti di pena dove si consuma ogni anno una strage, fino a questo momento dall’inizio dell’anno ci sono stati 80 suicidi tra i detenuti e 5 tra gli agenti penitenziari. E il governo che fa? Taglia.
Eppure la stessa presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo discorso di insediamento aveva segnalato il dramma dei suicidi nelle carceri, «è indegno di una nazione civile, come indegne sono spesso le condizioni di lavoro degli agenti di polizia penitenziaria».
Il ministro obbedisce
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, indicato da Meloni in quota Fratelli d’Italia, è andato in aula per replicare a un'interrogazione del Pd nella quale si faceva cenno ai tagli e ai suicidi. Il ministro ha risposto annunciando di chiarire il suo programma per non risultare sommario e superficiale, ma poi ha improvvisato, «parlo a braccio», ha detto.
Così ha motivato i tagli con l'esigenza di dare la precedenza a «chi non arriva alla fine del mese».
Replica il sindacalista De Fazio: «Pure noi ci preoccupiamo di chi non arriva a fine mese, il ministro sappia che per chi vive o lavora in carcere il rischio è di non arrivare alla fine della giornata».
Le opposizioni hanno ribadito che i tagli al settore carcere non c'entrano nulla con il caro energia e di opporsi alla riduzione delle risorse.
...............Comunicato stampa del 30 novembre 2022 Carceri: Il magistrato di sorveglianza di Agrigento chiarisca
Roma, 30 nov. – “Siamo sorpresi e sconcertati dalle parole del magistrato di sorveglianza di Agrigento, dott. Walter Carlisi, il quale nel corso di un convegno a Canicattì si è espresso con frasi forti e colorite nei confronti delle donne e degli uomini del Corpo di polizia penitenziaria o, quanto meno, di una parte di loro”.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Vogliamo sperare, tuttavia, che siano frutto solo di un’eccessiva e al tempo stesso iperbolica semplificazione dialettica e che non volessero né denigrare né mettere in dubbio l’integerrimo valore degli appartenenti alla Polizia penitenziaria che ogni giorno garantiscono legalità e umanità nelle frontiere penitenziarie, ben al di là del dovere che discende dal rapporto sinallagmatico con lo Stato e non di rado letteralmente abbandonati da quest’ultimo”, aggiunge il Segretario della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Anche affinché non vengano alimentati dissapori o addirittura conflitti fra quelle ‘istituzioni dello Stato’ da egli stesso richiamate, auspichiamo pertanto che il dott. Walter Carlisi voglia chiarire il suo pensiero”, conclude De Fazio.
Accuse di tortura a Reggio C. - La UILPA PP a RadioCarcere del 29 novembre 2022 (qui la puntata completa)
Comunicato stampa del 29 novembre 2022 - Manovra: Sulle carceri il Governo lancia la pietra e nasconde la mano
Roma, 29 nov. – “Abbiamo la netta sensazione che sui tagli alle carceri il Governo, dopo aver lanciato la pietra, tenti di nascondere la mano. Nel testo bollinato del disegno di legge di bilancio, infatti, relativamente ai risparmi da conseguire dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria è scomparso il riferimento espresso alla ripianificazione dei posti di servizio e la razionalizzazione del personale, cosicché vengono genericamente indicati solo la riorganizzazione e l’efficientamento dei servizi degli istituti penitenziari. Evidentemente, dopo la nostra denuncia di ieri e le polemiche che ne sono conseguite, l’Esecutivo ricorre a un’alchimia per tentare di camuffare gli effetti del provvedimento, non sapendo, o fingendo di non sapere, che parlare d’efficientamento – per giunta con tagli di risorse economiche – nei penitenziari è oggi un perfetto ossimoro”.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Le carceri stanno vivendo una lunga stagione d’emergenza strisciante, le strutture sono in gran parte vetuste e cadenti, gli organici del personale di ogni profilo professionale ben al disotto del minimo indispensabile, almeno 18mila unità risultano mancanti alla Polizia penitenziaria, scarseggiano divise, equipaggiamenti e strumentazioni. Come si pensa di riorganizzare ed efficientare senza adeguati investimenti che consentano riforme complessive, corpose assunzioni straordinarie e ammodernamento e potenziamento di strutture, infrastrutture ed equipaggiamenti?”, s’interroga il Segretario della UILPA Polizia Penitenziaria.
“A questo punto, nell’attesa di un segnale pure dal Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, con il quale vorremmo poterci confrontare al più presto su questo e su altri temi, rinnoviamo l’appello a tutte le forze politiche affinché in Parlamento s’inverta diametralmente la rotta con la previsione di tangibili misure di supporto per le carceri e per il Corpo di polizia penitenziaria”, conclude De Fazio.